Con sempre meno risorse a disposizione, visto che quelle che ci sono vengono assorbite in gran parte per pagare il personale (e senza idee particolarmente innovative, a dir la verità: anche perché ormai da parecchio tempo manca un direttore di ruolo)), tranne poche eccezioni il programma dell' Istituto italiano di cultura di Istanbul dà larghissimo spazio alle rassegne cinematografiche. A gennaio e febbraio - esattamente dal 12 gennaio al 9 febbraio, di lunedì e giovedì - sarà la volta di Nino Manfredi: con la retrospettiva " L'avventura di un attore", otto film conosciutissimi che verranno proiettati in italiano e con sottotitoli in turco ( l'orario di inizio è per tutti alle 19).
In realtà, una retrospettiva dal titolo analogo - ma molto più ampia - è stata curata dal Centro sperimentale di cinematografia nel 2012: ed è un peccato che a Istanbul non venga presentato - immagino, per mancanza di sottotitoli - i l documentario realizzato nel 2002 dal figlio Luca, " Ottant'anni da attore. Incontro con Nino Manfredi"; inoltre, nella brochure che mi è stata inviata non si fa assolutamente menzione delle manifestazioni organizzate per il 2014-2015 - sempre con il contributo diretto del Centro sperimentale di cinematografia - nel decennale della morte dell'attore ciociaro, "Nino! - Omaggio a Nino Manfredi" (fino al 6 gennaio, ad esempio, è in programma una mostra fotografica e multimediale al Palazzo Braschi di Roma). Insomma, se la gestione degli Istituti italiani di cultura è così approssimativa e insulsa, secondo me bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli.
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