Circa un milione di persone si dichiara omosessuale o bisessuale (due milioni gli italiani che affermano di aver sperimentato innamoramento, rapporti sessuali o attrazione sessuale per persone dello stesso sesso).
Il paese, in generale, si rivela meno omofobo: la maggioranza ritiene accettabile una relazione affettiva e sessuale tra due uomini (59,1%) o due donne (59,5%) ed è d’accordo che una coppia di omosessuali che convive possa avere gli stessi diritti di una coppia sposata (62,8%) o che possa sposarsi (43,9%) ma solo il 20% è favorevole all’adozione di un bambino. Gran parte della popolazione non considera l’omosessualità una malattia (74,8%), ne’ immorale (73%) o tantomeno una minaccia per la famiglia (74,8%).
D’altra parte il 55,9% dichiara che “se gli omosessuali fossero più discreti sarebbero meglio accettati”, (e il 29,7% addirittura che “la cosa migliore per un omosessuale è non dire agli altri di esserlo”). Inoltre buona parte della popolazione fa fatica ad accettare che sia omosessuale un insegnante di scuola elementare (41,4%), un medico (28,1%) o un politico (24,8%).
La famiglia si rivela un’ambiente “ostile” per gli omosessuali: chi fa coming out lo fa, infatti, soprattutto con amici (77,4%) e colleghi (55,7%); tra gli intervistati che dichiarano di conoscere almeno un omosessuale (58%) emerge che si tratta per lo più di amici (50,5%), colleghi di lavoro (30%), vicini di casa (14,5%) e solo per un 3,9% di familiari.
Il 61,3% dei cittadini ritiene che nel nostro Paese i gay siano molto discriminati (la percentuale sale all’80,3% per le persone transessuali). La stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che sia poco giustificabile che, in quanto omosessuale, un lavoratore sia trattato meno bene dei colleghi (96%) o che, a parità di qualifiche, non venga assunto (92,3%) oppure che un proprietario non dia in affitto una casa a qualcuno (92%). Ma c’è anche da sottolineare che, se la giustificazione dei comportamenti discriminatori per gli omosessuali non supera l’8%, per quanto riguarda le transessuali arriva fino al 24,8%.
Importanti anche i dati sul linguaggio utilizzato nella vita di tutti i giorni (il 47,4% degli intervistati riferisce di avere sentito spesso conoscenti o amici usare termini offensivi nei confronti degli omosessuali e il 23% afferma di utilizzare tali termini) e su alcuni stereotipi (il 43,1% ritiene che i gay siano in generale uomini effeminati e il 38% che le lesbiche siano donne particolarmente mascoline).