Istat: telefonisti e call center i più insicuri e insoddisfatti

Creato il 23 settembre 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 23 settembre 2014

Di Mario Marrandino. I lavoratori più insicuri e soddisfatti? Dopo numerosi sondaggi, ci si scambia solo i ruoli: ancora una volta operatori dei call center e telefonisti. È una indagine dell’Istat con Isfol rilevata nei dati raccolti tra il 2012 e il 2013.

Il sondaggio è molto semplice: giudicare le professioni su una scala di gradimento che va da 0 a 100. Telefonisti ed operatori precedentemente citati totalizzano 24,5. I dati raccolti da Adnkronos: personale domestico e venditori raggiungono i 30; le professioni tecniche nei musei 32,6, negli uffici giudiziari 34,6 e nell’ambito dei servizi statistici 37. Ancora, in una scala particolarmente bassa, troviamo i bidelli 36,6 e gli addetti al lavaggio dei veicoli 37,2, oltre agli addetti ai distributori di carburanti 37,6.

Al gradimento basso si aggiunge anche un profondo timore ed una dilagante insicurezza. Seguendo sempre una scala da 0 a 100 gli addetti ed operatori raggiungono 11,3 e le professioni dello spettacolo 20,7. Dal lato opposto, molto più vicini al 100, troviamo le professioni universitarie 82,9, nella magistratura 89,1, gli ambasciatori 78,5 e le professioni della pubblica sicurezza 88,8.

L’Istat inoltre rileva anche che profondo è il divario anche per quelle professione che ricevono un buon riconoscimento per il lavoro svolto, prime tra queste gli artigiani, dove si raggiunge un 58,2 in una scala da 0 a 100. Insospettabilmente di più di altre professioni di “elevata specializzazione”, che raggiungono “solo” il 55.2.