Istituto Tecnico Agrario “G. Presta” Lecce 21/09/2013 Visita guidata e osservazioni presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli interessati da un disseccamento della chioma
Da Antoniobruno5
Istituto Tecnico Agrario
“G. Presta”
Lecce
21/09/2013
Visita guidata e osservazioni
presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli interessati da un
disseccamento della chioma
Il 21/09/2013, il
sottoscritto Prof. Vincenzo Mello, docente di Fitopatologia ed Entomologia
agraria, insieme al Dirigente Scolastico Prof. Walter Livraghi e agli alunni
delle quinte classi dell’Istituto Tecnico Agrario “G. Presta” di Lecce, ha
effettuato un sopralluogo presso gli oliveti situati a Sud-Est di Gallipoli
interessati da un disseccamento della chioma.
La prima visita ha
interessato gli olivi nei dintorni della stazione di servizio ESSO “Li Sauli”
sulla S.S. Gallipoli-Leuca. Le piante hanno una circonferenza del tronco di cm
150-200 e presentano la chioma con gravi disseccamenti riguardanti alcuni rami
o addirittura intere branche.
La prima osservazione che
gli alunni hanno fatto è che le foglie secche, delle parti interessate, si sono
accartocciate a sigaretta e sono rimaste attaccate ai rami. Ciò vuol dire che
il ramo si è disidratato repentinamente, tanto da non dare il tempo necessario
alla foglia di formare il cuscinetto di abscissione e cadere, come spesso
avviene in risposta della pianta a sofferenze di varia natura.
Molti rami secchi
presentano, oltre alle foglie, anche le olive rinsecchite. Ciò fa pensare che
il disseccamento di quei rami è avvenuto circa un mese fa.
Molti rametti di due anni, con le drupe in
accrescimento, presentano un disseccamento basipeto. L’estremità è del tutto
secca mentre andando verso la base le foglie e le olive sono sempre meno
disidratate. E’ come se il rametto fosse stato strozzato da un qualcosa che non
permette il flusso normale della linfa.
Spesso questi rametti si ergono da rami del
tutto verde o viceversa si vedono rametti verde che partono da rami quasi
secchi.
Gli studenti hanno messo in pratica le loro
nozioni e armati di forbici da pota e coltelli da innesto hanno prelevato un
po’ di materiale da osservare. Dapprima hanno effettuato delle sezioni oblique,
a becco di clarino, alla base dei rami sofferenti ma non del tutto secchi per
rinvenire eventuali imbrunimenti nel tessuto legnoso. Ciò avrebbe potuto far
pensare ad una malattia fungina che insinuandosi con le ife nei vasi xilematici
possa averli ostruiti impedendo così la salita della linfa grezza, costituita
principalmente da acqua e sali minerali. La Tracheo-verticilliosi è una
malattia dovuta al Verticillium dahliae
che attacca molte piante sia erbacee e sia arboree tra cui anche l’olivo e da
una sintomatologia molto simile a quella in esame. Ma, dall’osservazione
macroscopica, non sono stati individuati imbrunimenti anulari dei cerchi
legnosi che possano ricondurci a questa patologia.
Continuando ad esaminare
le chiome malate è stato osservato un sensibile attacco da Fleotribo (Phloeotribus
scarabaeoides). All’ascella di molti rametti si
rinvengono profonde ed estese erosioni di alimentazione dell’Insetto e molte di
queste hanno permesso la penetrazione del batterio Pseudomonas savastanoi che causa la Rogna dell’olivo, consistente
in evidenti escrescenze tumorali legnose. L’infestazione da parte di
quest’Insetto, insieme all’Ilesino bruno (Hylesinus
oleiperda), potrebbe provocare disseccamenti dei rametti e/o la loro
caduta, sotto l’azione del vento e la colatura delle mignole che sono le
infiorescenze dell’olivo. Non è da escludere quindi pensare che l’azione di
questi Insetti, aggravata da quella della Rogna, possano aver fatto seccare
all’inizio i rametti e poi via via i rami sempre più grandi fino ad interessare
le branche o addirittura l’intera chioma, come abbiamo potuto osservare in
altri oliveti di zone limitrofe.
La Zeuzzera pyrina o Rodilegno giallo è una farfalla le cui larve,
scavando gallerie nel legno e tranciando i vasi legnosi, potrebbero causare
gravi ed estesi disseccamenti della chioma. All’osservazione però non sono
stati individuati molti fori di areazione o di sfarfallamento dell’Insetto. I
pochi fori osservati sono vecchi e interessano alcuni rami del tutto verdi. In
questo caso è difficile pensare che sia il Rodilegno giallo il responsabile di
tutto ciò.
Inoltre, nei tre oliveti
della zona ispezionati, sono state rinvenute, sulla nuova vegetazione dei
polloni e dei succhioni, macchie gialle sulle foglie e in corrispondenza di
esse, sulla pagina inferiore, imbrunimenti ben definiti. Osservando prima con
le lenti contafili in campo e poi con lo stereo-microscopio nel laboratorio
dell’Istituto si notava che i peli
stellati cadevano facilmente evidenziando leggere escrescenze del tessuto
fogliare.
Gli olivi che ricadono
nell’areale dove si è notata per prima la manifestazione sono stati potati
drasticamente o addirittura capitozzati. Le piante hanno reagito emettendo una
grande quantità di polloni e succhioni. Ma anche su questi ultimi si nota la
medesima sintomatologia con disseccamenti di alcuni giovani rami incastonati
tra quelli verdi.
Gli olivi che non sono
stati potati, ricadenti sempre nella stessa zona, presentano quasi tutta la
chioma disseccata e qua e la si evidenziano rametti ancora verdi. Spesso questi
si notano all’estremità di grossi rami assurgenti del tutto secchi. In entrambi
i casi i polloni sono molto vigorosi, sia i selvatici e sia i gentili, anche se
su questi ultimi si osservano gli ingiallimenti sopra menzionati. Questi
farebbero pensare a una lieve micro carenza e comunque di poca importanza dal
punto di vista fitopatologico.
Tantomeno si può pensare
ad inquinamento della falda o del terreno perché avremmo dovuto assistere alla
morte dell’intera pianta, compresa la radice. Invece dal piede degli olivi
nascono molti polloni vigorosi e sani che però possono seccare dopo due-tre
anni.
Ovviamente gli Istituti di
ricerca, le Università, il Servizio Fitosanitario Regionale, ecc. dovranno
approfondire le indagini con esami di laboratorio per individuare con sicurezza
l’agente responsabile, biotico o abiotico che sia per poter intervenire
opportunamente per circoscrivere e bloccare la patologia.
Tornando a Lecce, tra
l’uscita per Galatina e quella per San Donato sono stati individuati diversi
olivi con la medesima sintomatologia.
Anche sulla strada
provinciale San Donato-Copertino sono stati individuati molti olivi con
parziali disseccamenti della chioma. Anche queste mostrano un notevole attacco
da Fleotribo e/o Ilesino.
Sappiamo bene che non
bisogna fare allarmismi inutili e dannosi ma sarebbe auspicabile che questo
problema venga affrontato tempestivamente e risolto quanto prima. Una cosa è
certa, questa manifestazione il sottoscritto l’ha notata da circa
quattro-cinque anni ed interessava solo un’esigua superficie in località “La
Castellana”, mentre ora investe diversi chilometri quadrati di superficie.
Prof. Mello Vincenzo
Alunni partecipanti:
Classe V A: Ciurlia Mirko,
Corciulo Alexander, Della Giorgia Filippo, Durante Federico, Mandrà Monia,
Marzo Biagio, Nicolì Marco, Rizzello Alberto, Romano Andrea, Tridici Samuele,
Zecca Lorenzo e Zezza Matteo.
Classe V B: Aprile
Alessandro, De Santis Kevin, D’Ospina Alessandro, Elia Serafino, Iasi Luca,
Mariani Salvatore, Martina Gabriele, Miccoli Carlo, Pagano Alessio, Pinzi
Giorgio, Sansone Biagio, Savarelli Angelo, Sicuro Andrea, Simone Ferderico,
Stabile Adriano, Tondo Samuel e Vantaggiato Federico.
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