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Istruzione,parcheggio ad ore in attesa di occupazione

Da Pivo

Istruzione = parcheggio ad ore in attesa di occupazioneVista la mia attuale situazione, mi trovo a dover, inevitabilmente, affrontare il sistema d’istruzione italiano. Non voglio addentrarmi nei risvolti della riforma Gelmini, voglio analizzare l’evoluzione dell’istruzione italiana.
Prima delle due grandi guerre l’istruzione dei cittadini era una cosa superflua che in pochi, se non pochissimi, potevano permettersi. L’analfabetizzazione era dilagante, quello che importava era lavorare ed in media l’istruzione minima garantita arrivava fino alla 2° o 3° elementare.
Col passare degli anni si è cominciato a capire l’importanza dell’istruzione nella formazione di una persona e quindi si è arrivati a garantire la 5° elementare a tutti… solo alcuni, generalmente i più benestanti, proseguivano la loro formazione. Mano a mano che l’Italia usciva dalla grande depressione ed il benessere della popolazione cresceva, anche il livello dell’istruzione aumentava, ormai per tutti o quasi, il traguardo era la terza media.
Verso la metà degli anni ‘80 lo sviluppo economico italiano aveva cominciato a rallentare, ma nel complesso c’era un buono stato di benessere che ha permesso alla grande maggioranza dei ragazzi di raggiungere e terminare le scuole superiori. E’ vero, qualche ragazzo che terminava gli studi in 3 media per lavorare c’era ancora e qualcun’altro frequentava l’università, ma nel complesso il traguardo era la "maturità".
Ritengo, ed è una mia personalissima idea, che questo fosse la situazione ideale. Un minimo di istruzione veniva garantito a tutti, erano coperte tutte, o quasi, le fasce di lavoro ed i più bravi potevano accedere a posizioni di prestigio con l’università.
Poi però è accaduto qualche cosa. Il diploma ha perso il suo valore e le università hanno spalancato le loro porte (sia economicamente che di livello). Siamo arrivati ad un punto in cui tutti, o quasi, per lo meno, iniziano l’università; il che a mio modesto parere ha due fondamentali conseguenze. La prima è la scomparsa dei “mestieri”, nessuno vuole più fare l’idraulico, il muratore, il falegname, ecc… la seconda è la svalutazione della stessa laurea, il che ha reso, per molti, quasi obbligatorio un master, una scuola di specializzazione o un dottorato di ricerca.
PERCHÉ’ STA SUCCEDENDO QUESTO??? PERCHE’ I PERIODI DI FORMAZIONE SI ALLUNGANO???
Io ho una mia personalissima teoria al riguardo (premetto che è una teoria molto semplicistica). Il crollo di quello che possiamo chiamare sistema universitario si è verificato quando le università sono state trasformate in delle para aziende dove gli studenti non sono altro che merce… più studenti = più soldi, più gli studenti stanno nel sistema universitario = più soldi.
Istruzione = parcheggio ad ore in attesa di occupazioneFino a questo punti il discorso regge, ne converrete tutti quanti… ma perché tutti o quasi studiano per così tanto tempo??? La risposta a questa domanda è ancora più semplice e banale… l’università e i “master” non sono altro che dei parcheggi (carissimi) a ore per i giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro… ebbene si, a mio parere, l’istruzione ad oltranza può essere considerato un metodo machiavellico per combattere la disoccupazione. Lo so sembra assurdo, ma è così… L’equazione è semplice… si è allungata l’aspettativa di vita, quindi i lavoratori devono lavorare per più anni per poter pagare le pensioni e di conseguenza i giovani non possono entrare subito nel mondo del lavoro; quindi si è dovuto trovare un parcheggio in attesa che i posti di lavoro si liberino.
E’ vero il discorso in realtà è molto più complesso e ci sono un’infinità di variabili da prendere in considerazione, ma estrinsecato e decontestualizzato è allo stesso modo molto semplice…
In Italia abbiamo trasformato l’istruzione in uno dei mezzi per combattere la disoccupazione. Che dire un altro classico esempio di POLITICA ALL'ITALIANA.


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