ISTRUZIONI PER RENDERSI INFELICI - Paul Watzlawick

Creato il 20 aprile 2013 da Lalettricerampante


"È giunta l'ora di farla finita con la favola millenaria secondo cui felicità, beatitudine e serenità sono mete desiderabili della vita. Troppo a lungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità". Watzlawick costruisce qui uno specchio ironico che, pur tenendo viva una costante tensione tra il divertimento e il disagio di riconoscersi, non priva il lettore del piacere di interpretare il messaggio: come rendersi felicemente infelici?

Sto fissando questo post bianco da più di un'ora, senza riuscire a scrivere nulla. Odio quando mi succede così, perché vuol dire che qualcosa, nel libro che ho letto e che sto tentando di recensire, non ha funzionato. E questo di solito capita con i libri che non sono né bruttissimi né bellissimi, quelli che potevi leggere o non leggere e non avrebbe fatto alcuna differenza. Eppure, non credevo che "Istruzioni per rendersi infelici" potesse essere uno di questi di libri. Avevo tante, tantissime aspettative e non posso nemmeno dire che tutte siano state disattese. Eppure, boh. Non so. C'è qualcosa che non mi torna in questo piccolo saggio che, ovviamente solo in apparenza, vuole insegnarti come essere infelice.

Ah, la felicità. Questo concetto tanto ribadito, tanto ripetuto, a cui tutti aspiriamo sempre. Che sia forse un po' sopravvalutato? Mica si deve essere felici per forza, no? Si può continuare a crogiolarsi nel proprio dolore, a non capire perché le persone ci amano, a non chiedere un martello al nostro vicino di casa perché tanto sicuramente non ce lo presterà, a rimanere incollati al telefono in attesa di una telefona che mai arriverà e al diavolo gli amici che cercano di tirarti fuori dalla tua depressione. Si può continuare ad accusare di mancanze che in realtà non esistono chi abbiamo accanto. Nasconderci alla realtà perché non ci piace. Credere all'oroscopo al punto da fare in modo che quanto scritto si avveri. Non uscire di casa per paura di tutto quello che ci possa succedere, ma anche aver paura a rimanerne dentro, perché nemmeno lì si sta al sicuro. Insomma. Si può essere infelici e fieri di esserlo.

Questi libricino di Watzlawick, filosofo e psicologo, è un saggio intelligente, che mette alla berlina manie e fissazioni in cui ci stupiremo di poterci identificare. Lo fa riportando fonti, citazioni, esempi di vita che potrebbero argomentare perfettamente questa idea di "viva l'infelicità". Potrebbero, ma ovviamente non lo fanno. Perché l'intento di Watzlawick è proprio quello opposto: enfatizzare, ridere e prendere in giro in modo più o meno velato tutti quei meccanismi mentali, quelle situazioni, quelle fissazioni che ci impediscono di essere felici.

E' geniale, certo. Ma, devo ammetterlo, l'ho trovato anche un po' superficiale. Perché se fosse davvero tutto così semplice, tutti al mondo sarebbero davvero felici. La teoria finale, che si capisce già all'inizio, è quella già espressa da Dostoevskij nel suo Demoni, ovvero: "L'uomo è infelice perché non sa di essere felice. Soltanto per questo. Questo è tutto, tutto! Chi lo comprende, sarà subito felice [...]". Già, sarebbe bello.

Pur essendo per natura una persona abbastanza ottimista e in grado di trovare la felicità nelle cose più piccole e insignificanti, credo sia questo a non avermi convinto, questo "se vuoi essere felice, basta che tu decida di esserlo". Come non mi convince mai nessuna teorizzazione sulla felicità o sul suo contrario (così come provo una forte irritazione nei confronti dei manuali di auto-aiuto), perché non può essere, non è, tutto così semplice. Certo, in realtà nelle piccole cose il nostro potere è più forte di quello che possiamo immaginare ed è influenzato dal nostro carattere e dal nostro modo di vedere la vita, in modo positivo o negativo. Però non ci sono sempre e solo le piccole cose.

Watzlawick è geniale, certo. Ed espone le sue argomentazioni in modo scorrevole (anche se in alcuni capitoli mi sono un po' persa) e con un'ironia facile da cogliere ma mai offensiva nei confronti di chi si comporta realmente nel modo che lui descrive e che mi ha fatta ridere e sorridere.

Però secondo me, felicità e infelicità racchiudono troppe cose per poter essere descritte in un libricino tanto sottile.

Nota alla traduzione: nulla da segnalare, direi!


Titolo: Istruzioni per rendersi infelici
Autore: Paul Watzlawick
Traduttore: Franco Fusaro
Pagine: 112
Anno di pubblicazione: 1997
Editore: Feltrinelli
ISBN: 978-8807814525
Prezzo di copertina: 6,50 €
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