Dati in risalita quindi, in cui però la leva verrà da Internet e dall'offerta broadband (Ott). In effetti, guardando alle quote di mercato dei principali operatori televisivi, si evidenzia come Mediaset, Rai e Sky Italia si spartiscano nel 2013 il 99% del mercato complessivo. Ma rispetto al passato ci sono alcune novità. Sky si conferma sempre come il principale attore, con il 35% del mercato nel 2013 e il 33% nel 2015. Rai e Mediaset si manterranno stabili, con il 30% di quota di mercato ciascuno. A crescere maggiormente, saranno invece gli "altri operatori", che arriveranno a detenere una percentuale pari al 7% del mercato a fine 2015, in forte crescita rispetto al 5% del 2013.
Secondo IT Media Consulting, tutto questo è soprattutto conseguenza della crescente competizione multi-dispositivo e multi-piattaforma che si sta manifestando nel settore dei contenuti audiovisivi e che impone pertanto, anche ai broadcaster, la necessità di rinnovarsi per competere con nuovi e vecchi concorrenti. Cosa questa che sta vedendo Mediaset e Sky particolarmente attivi sul fronte dei servizi Ott per diversificare il business e acquisire un vantaggio competitivo su possibili nuovi entranti. Mediaset è infatti pronta al lancio di Infinity a inizio dicembre 2013. Il costo mensile dell'abbonamento sarà inferiore a 10 euro e darà accesso a serie Tv complete, film, cartoni animati, fiction e library. Sky dal canto suo guarda all'esperienza inglese di BSkyB e prepara il lancio di Sky River, che avrà caratteristiche analoghe a BSkyB Now TV: un prodotto in abbonamento completamente separato dal resto dell'offerta pay Tv.
Intanto, guardando agli altri dati messi a disposizione dallo studio, la pubblicità, dopo un 2013 ancora di forti perdite attorno alle due cifre, tornerà a crescere, ma registrando nel triennio complessivamente una riduzione dello 0,5 per cento. Però con una ripresa evidente nei prossimi due anni (+4,1% annuo), dal 2014 la pubblicità tornerà a essere la prima risorsa del mercato, con il 40% del totale a fine 2015. La pay Tv crescerà anche se di poco nel complesso (+0,7% nel triennio), confermandosi comunque risorsa primaria della televisione, con circa il 38% del totale, pur scendendo di un punto percentuale rispetto al 2013. Ne consegue che, a livello di quote di mercato, il canone, il cui valore è determinato in via amministrativa e non legato a variabili di mercato, ridurrà leggermente il suo peso percentuale sul totale delle risorse, passando dal 23% del 2013 al 22% a fine 2015.
Andrea Biondiper "Il Sole 24 Ore"