Prima che arrivasse la Viatrix, in aereo ho quasi sempre viaggiato da sola: da praticante squattrinata prima e da donna cometa poi, sempre in moto con il bagaglio a mano per andare da un'amica, dai miei, dal Senator.
E nonostante abbia messo le chiappe sopra le nuvole ad occhio centocinquanta volte, ho sempre paura di volare: si, sono una di quelli che si raccomandano al Padreterno quando rullano i motori prima del decollo e che lo ringraziano, tirando un enorme sospiro di sollievo, quando le ruote del carrello toccano terra.
Curiosamente accadeva spesso che il passeggero vicino a me, appena mi sedevo, si girasse ed esordisse: Mi scusi, ma sa, le dispiace se chiaccheriamo, io ho paura di volare!
Cosi' negli anni ho accumulato aneddoti da spendere alla prima cena dopo l'arrivo e portato a casa storie piu' o meno speciali, ma sempre interessanti.
TRIPLICE PROTEZIONE
Centralwings da Bergamo a Varsavia, inverno. Una banda musicale ebraica di una dozzina di elementi, tutti in cappotto e cappello nero e le basette a ricciolo, sale a bordo dopo aver non poco tribolato per passare come bagaglio a mano flauti dolci, violini ed altri strumenti. Io sono seduta nel sedile di mezzo (ho troppa paura per guardare fuori dai finestrini e non mi va di prendermi venti volte il carrello - bar nel ginocchio stando sul lato corridoio) quando uno dei suonatori mi domanda se il posto finestrino e' libero.
Poco dopo essersi installato, si siede alla mia destra un ragazzo arabo che fatica a pigiare nella cappelliera un giaccone da uomodellospazio, due battute su "quanto freddo fa in Polonia", un accenno alla paura di volare e ci prepariamo a partire.
Il ragazzo arabo tira fuori uno smart phone con il testo della sua preghiera in Arabo, io attacco il mio Padrenostro a mezzabocca e il suonatore ebreo tira fuori la sua Torah.
Partiti.
Din! Si possono slacciare le cinture, nessuno dei tre lo fa ma tutti e tre ci rilassiamo.
Il ragazzo arabo osserva che "con tre protezioni invocate dal Cielo, non solo sara' un volo sicuro ma dovremmo persino arrivare in anticipo". Passa il carrello delle vivande e il suonatore ebreo ci offre un te', " tanto per dimostrare che noi ebrei non siamo tirchi".
Arrivati sani e salvi in anticipo, grandi strette di mano e auguri di buon proseguimento.
L'UOMO NERO
Ryanair, da Charleroi a Bergamo, nebbia che si taglia con il coltello e aereo in ritardo, fermo sulla pista.
Il signore accanto a me e' cosi' grande e grosso che occupa meta' del sedile vuoto tra di noi. Iniziamo a chiaccherare: oh lei fa giurisprudenza, io sono professore di medicina legale, io, per far conversazione , chissa' come mi tiro fuori un "cosa ne pensa del caso Franzoni".
Bum!
E' il perito di parte del caso Franzoni, e di molti altri processi nati dalle piu' tristi pagine di cronaca nera.
Siccome mi ha preso per una professionista del settore, si lancia a spiegarmi fin dei minimi dettagli pratici le prove....il mio stomaco inizia a sussultare, dopo due ore fermi in pista, quando finalmente partiamo ho piu' paura delle cose che mi sta raccontando che di volare.
Arriviamo a Bergamo a notte fonda nella nebbia piu' nebbia, l'ultimo autobus per centrale e' partito: non mi resta che fermarmi a dormire in aeroporto, prendendo poi il primo autobus del mattino per andare direttamente al lavoro a Bonola. Ma al professore sto davvero simpatica, per cui si offre di accompagnarmi a Milano Lambrate, che e' sulla sua direzione e da li' posso prendere un taxi per raggiungere l'amica da cui regolarmente dormivo in quel periodo di trasbordi tra Milano e Bruxelles. Valuto le probabilita' di fiducia nel professore: personaggio noto, non dovrebbe avere intenzioni malevole nei miei confronti e rovinarsi la carriera. "Okay, grazie"
Trenta minuti di auto in cui ho disperatamente cercato di portare la conversazione su lei ha "moglie, figli, preferisce Leuven o Bruxelles", per allontanare i pensieri di fratture craniali, dissezioni e prove al luminol di sangue su piumoni. Mi scorta fino al taxi.
Non ho fortuna: il tassista e' un rarissimo caso di milanese muto e nemmeno calcisticamente coinvolto: rimango nel mio silenzio a combattere con i pensieracci da autopsia.
Arianna mi apre la porta: Ehi, che faccia, hai visto un fantasma?
to be continued
ENG The passenger next to me I
Before the arrival of the Viatrix, I almost always traveled by plane alone: first as a penniless trainee and then as comet woman, always on the move with my hand luggage to visit a friend, my parents or the Senator.And although I had put my butt in the clouds about hundred and fifty times, I'm always afraid of flying: I am one of
those that recommend themselves to the Almighty while the aircraft is taxiing before the take off and I do thank him and pull a huge sigh of relief, when the wheels hit back the ground.Curiously, it often happened that the passenger next to me, as I sat, turned to me and say: Excuse me,do you mind if we have a chat, I'm afraid of flying!So I have accumulated many anecdotes over the years to spend on the first evening out after arrival and I brought home many stories, more or less special, but always interesting.
TRIPLE PROTECTIONRyan Air, from Bergamo to Warsaw, deep winter. A Jewish band of dozen elements, all wearing black hat and coat around their faces framed by curly whiskers, gets on board after more than a little trouble to pass as hand luggage flutes, violins and other instruments. I was sitting in the middle seat (I'm too scared to look out from the window and I dont like to get hit twenty times in my knee by the service trolley sitting on the aisle ) when one of the players asked me if the window seat was free.Shortly after he was installed, an Arab guy sits on the seat at my right, he struggles to push a huge winter jacket in the overhead case, we share a knowing "how cold it is in Poland," he launches a reference to the fear of flying and then we all prepare to leave.The Arabguy pulls out a smart phone with the text of his prayer in Arabic, I wisher the Lord's Prayer and the Jew player pulls out his Torah.
Take off.Din! You can unfasten your seat belts, but none of us does it, even if all the three of us relax.The Arab guy observes that "with three guards invoked from Heaven, it will not only be a safe flight, but we should even arrive early." When the board service pass by, the Jew player jew offers us a cup of tea , "just to show that we Jews are not stingy."Landed safely in advance, we share big handshakes and good wishes for the continuation.
THE SCARY MAN
Ryanair from Charleroi to Bergamo, A fog so thick that can cut it with a knife, the plane is late, standing on the runway.
The gentleman next to me, is so big that he takes up half of the empty seat between us. We begin to chat: oh you are a lawyer, I am a professor of forensic medicine, the for keeping the conversation up, only God knows why, I roll out a "what do you think of the Franzoni case."Boom!He is the expert counsel of the Franzoni case and of many other processes arised from the more sad and scary crimes of the last decades.
Since he took me for a professional, he run in the very last details to explain the practical tests of body of evidence .... my stomach starts to shake, after two hours standing on the runaway, when we finally take off I am more scared of the things he is telling me than to fly.We arrive in Bergamo at night with even more fog, the last bus to Milano central station already gone: I can only sleep at the airport, then take the first bus to Milan in the morning to go directly to work. But the professor likes me very much, so he offers to take me to Milano Lambrate, which is on his direction and from there I can take a taxi to my friend's flat where I was regularly crashing in that period of transshipments between Milan and Brussels. I consider the trust I can have in the professor: he is a well-known personality, he should not have malicious intentions towards me that would ruin his career. "Okay, thank you"Thirty minutes by car during while I tried desperately to bring the conversation about "his wife, children, do you prefer Leuven or Brussels," in the hope to ward off thoughts of cranial fractures, dissections and luminol tests of blood on the bedsheets. He escorted me to the taxi.
I had no luck: the taxi driver was a very rare case of mute and even not footballing involved Milanese: I sat in silence fighting with bad thoughts of autopsy.Then, finally at Arianna's door: Hey, what a face, did you see a ghost?
to be continued