Le formazioni:
Italia A: R Trevisan; G Toniolatti, A Pratichetti, A Pratichetti, M Sepe; R Bocchino, T Tebaldi; A De Marchi, T D’Apice, F Staibano (D Christolini 47), J Furno, V Bernabo (capt M Bortolami 45), F Minto, M Bergamasco, M Vosawai.
Reps: A Manici, M Aguero, D Gerber G Venditti, N Belardo.
Russia: I Klyuchnikov; V Artemyev, M Babaev, S Trishin , R. Yagudin; Y. Kushnarev (A Ryabov 70), A Bykanov (A Shakirov 66); G Tsnobiladze (A Travkin 49), V Tsnobiladze (V Korshunov 66), A Chernyshev (I Prishchepenko 49), A Panasenko, D Antonov, V Gresev, M Sidorov, V Grachev (capt, A Garbuzov 59).
Rep: I Galinovsky.
L'inizio mette subito in chiaro i valori in campo: gli Azzurri mostrano skill e organizzazione nettamente superiori agli avversari e molto più "desire" (impegno) rispetto alla prima col Canada. Nel primo quarto di gara arrivano due belle mete manovrate, di Matteo Pratichetti (quello Aironi) schierato centro col fratello minore Andrea (quello Benetton) e di Giulio Toniolatti, Aironi, schierato all'ala dopo un bel break di Matteo. La gara pare in discesa. Alla mezz'ora è 15-3, la partita pare in discesa. Invece i nostri iniziano a commettere qualche fallo di troppo e l'arbitro Pearson li punisce. Nel primo tempo i danni sono limitati, Yuri Kushnarev centra due punizioni e ne sbaglia una, con Tito Tebaldi a marcare due punizioni e una trasformazione per il 18-6 all'intervallo.
Alla ripresa i russi iniziano col martellare tatticamente il reparto arretrato nostrano, mettendolo un po' sulle spine, senza soverchi problemi solo perchè Kushnarev fallisce due punizioni in fila e ne centra una. Quando invece l'Italia spinge e manovra per la Russia continua a non essercene proprio, così come quando entra in gioco la mischia ordinata. Al 50' Tebaldi può lucrare tre punti dopo una iniziativa che porta gli Azzurri quasi in meta, fermata con affanno e fallo per due volte dai russi.
Sul 21-9 i nostri hanno forse il torto di creder chiusa la partita e anche fisicamente tirano un po' i remi in barca, mentre quel volpone del coach inglese dei russi che probabilmente ha studiato la nostra partita col Canada, fa cambiare marcia ai suoi. Basta gioco tattico, si mettono a spingere e aprire manco fossero isolani pacifici: Vasily Artemiev l'anno prossimo ai Saints, il nr. 6 Victor Gresev e l'estremo Kluchnikov diventano incubi per la nostra difesa, sfondando soprattutto in mezzo. Al 55' il siberiano Ruslan Yagudin finalizza una bella manovra dirompente arrivando in meta e due minuti dopo Tebaldi si becca il giallo per non esser rotolato via dopo aver fermato un altro sfondamento diretto tipo fronte del Don. Gli ingressi tra gli altri di Bortolami, un ex di Gloucester, e Chistolini, un prossimo della squadra inglese, aiutano a mantenere il dominio in mischia ma non a smorzare la furia russa in gioco aperto. I russi nel finale tornano in meta sull'angolo sinistro, ma per il Tmo l'intervento di Bocchino e Toniolatti tiene alto l'ovale e scongiura l'umiliazione. Ma che fatica e che brividi!
Alla fine dopo un altro paio di punizioni e altri assalti all'arma bianca fermati con un po' di mestiere e per le ingenuità avversarie, i nostri riescono finalmente a chiudere la pratica, lasciando i russi recriminare sui nove punti sprecati dalla piazzola (tutti da posizioni agevoli) ma anche a costruire morale in vista dei Mondiali: 'sti italiani non stanno in un pianeta così distante dal loro. Complimenti al loro coach, un po' meno al nostro. Complimenti piuttosto a Matteo Pratichetti (nella foto), meritato Man of the Match che oltre alla meta nel secondo tempo pareva il ragazzo olandese che ferma l'inondazione con le dita sulle falle della diga: onnipresente in scrambling difensivo.
Abbiam detto che l'Italia se la vedrà con Tonga per il Plate: questi ultimi infatti han perso nel primo pomeriggio coi Saxon per 41-14, 16 punti di Rory Clegg al piede e cinque mete a due ma ben tre di penalità (le altre due di Crane e Twelvetrees) a rimarcare la scarsa dimestichezza degli isolani con le fasi statiche (sarà il nostro punto di forza per la conquista del Plate), mentre i tongani si son mostrati belli disciplinati e pazienti nelle fasi dinamiche del pack: la prima meta è di un lock, Timani e la seconda, marcata dal flanker Koloamatangi del Counties Manukau, è segnata dopo una dozzina di pick and go sviluppati da rimessa laterale. Occhio, gli isolani il fisico e il coraggio ce l'han sempre avuto, se ora ci mettono pure l'organizzazione ...
La finale della Churchill Cup sarà la riedizione dei quella dell'anno precedente tra Saxons e Canada, mentre Russia e Usa se la vedranno per il 5'-6' posto.
Nel frattempo s'è conclusa la tournèe dei Barbarians francesi in Argentina contro i Pumas con una vittoria a testa: dopo la vittoria argentina per 23-19, (13 punti e una meta di Felipe Contepomi), i Baa Baa's hanno replicato con un 21-18. (due mete di Benjamin Lapeyre). Di buonlivello sia pur fuori dai giri nazionali la compagine Top14 inviata in gita al fresco del Sudamerica:
Avanti (14): Laurent Emmanuelli (Toulon), David Attoub (Stade Français), Pierre-Philippe Lafond (Bayonne), Eduard Coetzee (Biarritz), Romain Terrain (Biarritz), Mathieu Bonello (Castres), Jérôme Thion (Biarritz), Christophe Samson (Toulon), Mathias Rolland (Castres), Jean Monribot (Agen), Gerhard Vosloo (Brive), Antoine Claasen (Brive), Pierre Rabadan (Stade Français), Damien Chouly (Perpignan)
Trequarti (12): Julien Dupuy (Stade Français), Fabien Cibray (Toulon), Lionel Beauxis (Stade Français), Cameron McIntyre (Castres), Guillaume Boussès (Stade Français), Yohan Audrin (Castres), Romain Cabannes (Castres), Marc Andreu (Castres), Julien Arias (Stade Français), Adrien Planté (Perpignan), Romain Teulet (Castres), Silvère Tian (Agen).
Questa invece la formazione dei Pumas schierata da Santiago Phelan in campo nella seconda partita (facevano prima a chiamarli Pampas XV rinforzati):
15 Lucas González Amorosino, 14 Agustín Gosio, 13 Juan Ignacio Gauthier, 12 Gabriel Ascárate, 11 Rafael Carballo, 10 Nicolás Sánchez, 9 Alfredo Lalanne, 8 Leonardo Senatore, 7 Miguel De Achaval, 6 Julio Farías Cabello, 5 Benjamín Macome, 4 Manuel Carizza, 3 Martín Scelzo, 2 Agustín Creevy, 1 Juan Figallo
SUPLENTES: 16 Eusebio Guiñazú, 17 Juan Pablo Orlandi, 18 Bruno Postiglioni, 19 Alejandro Campos, 20 Genaro Fessia, 21 Nicolás Bruzzone, 22 Marcelo Bosch, 23 Gonzalo Camacho.