Il capo di questo gruppetto di cittadini amanti della giustizia fai-da-te è l'avvocato Sartori che sarà vittima di una vendetta atroce da parte di una coppia di malviventi.
Betti capisce che neanche questo è il modo ideale per fare giustizia....
C'era un tempo agli inizi degli anni '70 in cui il cinema italiano aveva cominciato a guardare voluttuosamente all'action di Oltreoceano, ai vari Steve McQueen , a Il braccio violento della legge e più precisamente alla saga dell'ispettore Callaghan che già era una variazione "vitaminica " del genere che era stato sdoganato da poco anche in sede di premi Oscar( i 5 Oscar vinti proprio da Friedkin con Il braccio violento della legge).
In Italia fu la volta di un film di Enzo G.Castellari con protagonista Franco Nero , La polizia incrimina la legge assolve, che dava una nuova credibilità al film poliziesco italiano. I produttori dell'epoca , dopo il successo di quel film cominciarono a pensare a una sorta di sequel apocrifo diretto dallo stesso regista e con lo stesso protagonista, Franco Nero, nel ruolo del commissario Belli.
Come attore protagonista fu ingaggiato una specie di surrogato di Franco Nero, almeno dal punto di vista fisico: si trattava di Maurizio Merli, aspetto nordico, capello biondo e mustacchio scuro, atletico, ben messo fisicamente e sprezzante del pericolo tanto da girare anche le scene più pericolose senza controfigura.
Era nato il mitico commissario Betti ( anche il nome è simile a quello del commissario de La polizia incrimina , la legge assolve), protagonista di un ideale trilogia che vede assieme a questo film un altro paio di titoli veramente cult come Napoli violenta , che per me è l'apice del genere, e Italia a mano armata.
Era stato creato un nuovo genere, ribattezzato un po' per gioco e un po' per denigrarlo, poliziottesco, un'estremizzazione del concetto di genere poliziesco però tutto italiano.
E all'epoca noi italiani dal punto di vista tecnico non avevamo niente da invidiare a nessuno e chi vedrà Roma violenta se ne potrà rendere conto molto agevolmente.
Sbertucciati senza pietà dai critici dell'epoca ( però riempivano le sale ) e oggetto di una rivalutazione molto accesa in epoca più moderna, forse anche eccessiva per certi versi e soprattutto acritica verso titoli appartenenti al genere e assolutamente non all'altezza , Roma violenta e i suoi figliocci putativi erano il frutto del fermento sociale che si agitava all'epoca.
Roma violenta è accusato senza termini di essere un prodotto populista e fascistoide , come altri polizieschi dell'epoca : ok, in apparenza è così perchè i poliziotti sono tutti belli e buoni, mentre i malviventi sono tutti brutti, vestiti male ( e vagamente sinistrorsi all'apparenza) e spietati, è così anche perchè il tema della giustizia fai-da-te, era molto sentito da una certa frangia politica e c'era una contrapposizione selvaggia tra destra e sinistra.
Nel mio piccolo mi permetto di dubitare: questi film erano prodotti esclusivamente per fare soldi, era stato creato un nuovo genere in cui le sequenze dovevano essere spettacolari e spericolate, in cui la parte action doveva prevalere su quella poliziesca non lesinando sulla violenza.
Queto film doveva essere qualcosa di forte da dare in pasto alle fauci fameliche del pubblico italiano in cerca di emozioni.
Roma violenta lo era. E' forte ancora oggi.
Si veda la lunga scena dell'inseguimento nella parte centrale del film: il commissario Betti a cavallo della sua Giulia amaranto insegue per tutta Roma la BMW grigia in cui c'è il rapinatore detto il Chiodo.
Che ha da invidiare ad analoghe scene del cinema action americano? Assolutamente nulla.
Vogliamo parlare poi delle soggettive di cui Girolami fa ampio uso durante i dieci-minuti-dieci di questo inseguimento o di quella inquadratura particolare ad altezza asfalto con la ruota sinistra della Giulia in primissimo piano?
Vedete voi se ci riuscite: come minimo vi parte una rotula, l'articolazione coxofemorale e anche un paio di vertebre sacrali.
Roma violenta e i poliziotteschi in genere probabilmente non erano ritratti oggettivi e realistici di quello che succedeva in Italia in quel periodo. Erano estremizzazioni spettacolari che partendo da un sentire comune e dalla sensazione continua della precarietà della sicurezza ( che ancora oggi c'è anche se i reati , statisticamente parlando sono in calo).
Gente come Girolami, Castellari, Lenzi ecc ecc se ne fregava della politica.
E Roma violenta ne fece un mucchio.
Rivisto con gli occhi di oggi fa ancora un certo effetto vedere Betti che picchia come un fabbro e spara come un pistolero, fa effetto anche trovare una scena parecchio forte per l'epoca come la violenza sessuale perpetrata sulla procace figlia dell'avvocato Sartori , proprio sotto gli occhi del padre o anche la scena dell'ostaggio preso durante la rapina in banca che viene scaricato sull'asfalto senza pietà , uccidendolo sul colpo.
Si vuole colpire intenzionalmente sotto la cintola e ci si riesce.
E in più si aggiunge il fattore nostalgia perchè oggi non siamo più capaci di fare film di questo tipo.
Non ci sono più i grandi artigiani che avevamo prima.
Forse è per questo che facciamo solo commedie....
( VOTO : 7 + / 10 )