Sono ben 110 i miliardi
di capitali che nel primo semestre del 2012 hanno lasciato l'Italia ,
circa il doppio rispetto rispetto al primo semestre del 2011. A
portare fuori dal nostro paese la considerevole somma, investitori
internazionali e italiani che sotto la scure della crisi hanno scelto
altri lidi ben più tranquilli. A denunciare la grave emorragia
l'associazione contribuenti Italiani che con il supporto delle
rilevazioni statistiche di KRLS Network of Business Ethics ha
rilevato il dato. La crisi ha creato, oggi, un paese con una
tassazione del 55 %, tra le maggiori d'Europa,i risparmi bancari
hanno un basso rendimento oltre che essere a rischio dopo la soglia
dei 100.000 euro , una situazione che impone a poveri possidenti e
ricchi nullatenenti di portare i capitali verso i vari paradisi
fiscali. Lo Spread dopo le molteplici azioni di contenimento Europee
mantiene ancora oggi quota 480 rispetto ai Bund Tedeschi. Lo stato
in grave crisi economica ha disarmato la stessa Guardia di Finanza
che non riesce a fronteggiare il problema, occorrerebbe sapere chi
sono i proprietari delle cassette di sicurezza o dei conti correnti
aperti puntualmente nei paradisi fiscali del Mondo.
Di Maurizio Cirignotta