La forza dell'Italia nelle discipline acquatiche si percepisce dal medagliere dei Mondiali di Shanghai: quinto posto con 9 medaglie complessive (3 ori, 4 argenti e 2 bronzi), preceduta solo dalle super-corazzate Stati Uniti, Cina, Russia e dal discutibile Brasile (inspiegabile l'assoluzione del Tas a Cesar Cielo alla vigilia della rassegna iridata). Alle nostre spalle nazioni dalle grandi tradizioni come Australia, Francia, Germania e Gran Bretagna: il tricolore si è issato di prepotenza nel gotha del panorama natatorio internazionale. Il Bel Paese ha sfoderato solidità e completezza, salendo sul podio in quattro delle cinque discipline in programma (nuoto, fondo, tuffi e pallanuoto) e denotando interessanti margini di miglioramento anche nel nuoto sincronizzato, dove il talento di Linda Cerruti lascia presagire un salto di qualità anche in questa specialità. Due anni fa, nel Mondiale casalingo di Roma, i piazzamenti da top3 furono 10, ma il raccolto cinese possiede una valenza maggiore perché ottenuto nella stagione che precede quella a Cinque Cerchi. Ad un anno dalle Olimpiadi di Londra 2012 le prospettive sono nel complesso ottime, senza dimenticare che i fantastici risultati conseguiti in Oriente potrebbero addirittura essere migliorati nella terra di Sua Maestà.
Pallanuoto: il Settebello è tornato sul tetto del Mondo a distanza di 17 anni. Nel giro di due stagioni ha scalato letteralmente un vero e proprio Everest, passando dall'undicesima piazza di Roma 2009 al trono globale nel 2011. Un successo storico, anche perché si tratta del primo oro iridato vinto dall'Italia in uno sport di squadra nel secondo decennio del nuovo millennio (lo scorso anno, ma erano 'solo' Europei, giunse una splendida vittoria per la nazionale azzurra di baseball). Un trionfo meritato e non casuale, ideale realizzazione di un progetto lungimirante e dalle solide fondamenta che ha visto nel ct Sandro Campagna il naturale demiurgo e condottiero. La svolta per la rinascita della pallanuoto è stata compiuta tre stagioni or sono dalla Federazione, che ha limitato a due il numero di stranieri per ogni squadra del campionato di A1. In questo modo i molti giovani che tanto bene avevano fatto nelle rassegne giovanili hanno trovato i giusti spazi per emergere e maturare. Il gruppo azzurro è sicuramente coeso e cementato, ma non si può negare che alcuni giocatori sono dei fuoriclasse assoluti, tra i migliori interpreti al mondo nei rispettivi ruoli. Lo è sicuramente il portierone Stefano Tempesti, baluardo e saracinesca di una difesa coriacea che ha irretito il gioco delle squadre avversarie. E come dimenticare la classe cristallina di Maurizio Felugo, atleta estroso e dal talento innato, in grado di cambiare l'inerzia di un match con una sola giocata. Il Mondiale, inoltre, ha sancito la definitiva esplosione del centro-boa Matteo Aicardi, fondamentale nel procurarsi espulsioni ed in fase realizzativa, e dell'attaccante Alex Giorgetti. Funzionali al progetto, infine, sono stati anche gli oriundi Amaurys Perez e Pietro Figlioli, i quali hanno elevato ulteriormente il tasso tecnico della squadra. L'età media della formazione tricolore è di 27 anni, l'ideale per aprire un ciclo che ricalchi quello magico degli anni '90. Ottima è stata anche la rassegna iridata del Setterosa, brillante interprete di un torneo culminato con un quarto posto che rappresenta l'ideale base di partenza verso le qualificazioni olimpiche in programma il prossimo anno. Il gruppo del ct Fiori è composto per lo più da atlete giovanissime e l'impressione è che l'ascesa sia appena cominciata.
Nuoto: la stella cometa del movimento tricolore è sempre lei, la 'divina' Federica Pellegrini. La 23enne veneziana ha realizzato un'impresa leggendaria, bissando la doppietta di Roma 2009 nei 200 e 400 sl. Questo trionfo consente alla fenomenale campionessa olimpica di issarsi tra i miti indelebili dello sport italiano, per intenderci i vari Valentino Rossi, Alberto Tomba, Valentina Vezzali, etc. . 'Fede' ha acquisito una nuova maturità: consapevole della superiorità sulle avversarie, ha impostato le gare secondo il proprio piano, temporeggiando all'inizio e sferrando un deciso cambio di ritmo nella seconda parte di gara. Una tattica sensibilmente diversa rispetto al passato, quando invece l'azzurra spingeva forte sin dalle prime bracciate, ma probabilmente più consona alle caratteristiche della nostra campionessa. Ora sarà fondamentale che la Pellegrini non si faccia condizionare troppo dal gossip e, soprattutto, che continui la collaborazione con il tecnico francese Philippe Lucas, il migliore in circolazione. La formidabile azzurra, infine, con la giusta determinazione, potrebbe cominciare a dominare anche negli 800 sl, sui quali, però, dovrà cimentarsi solo in assenza di limiti mentali e psicologici. A Shanghai, inoltre, sono esplosi due autentici campioni: Fabio Scozzoli e Luca Dotto. Il primo si è reso artefice di una crescita graduale ed a 23 anni si è inserito ormai stabilmente tra i giganti della rana. Il talento di Lugo, però, possiede un vantaggio rispetto al campione del mondo norvegese Dale Oen: se quest'ultimo ha ormai raggiunto il limite delle proprie potenzialità, l'azzurro possiede ancora discreti margini di miglioramento (soprattutto nel tuffo ed in virata), grazie ai quali potrà ambire addirittura al bersaglio grosso a Londra 2012. Qualche mese fa il brasiliano Cielo lo aveva detto: ''in vista delle Olimpiadi temo solo Dotto''. In effetti il campione olimpico verde-oro farà bene a preoccuparsi, perché il 21enne veneto, dopo lo stupendo argento dei 50 sl, appare solo all'inizio di un percorso che vede come meta l'Olimpo. Colpisce, in particolare, la sua propensione ad esaltarsi in gara, traendo nuova linfa dal corpo a corpo e migliorando le prestazioni giorno dopo giorno. Il vero obiettivo, per attitudini e caratteristiche fisiche, restano i 100 sl, dove Dotto ha tutto per scendere nei prossimi 12 mesi sino ad un crono di 47''50. Attenzione, poi, alla staffetta 4x100 sl, per la quale vale lo stesso discorso fatto per Scozzoli: Australia, Usa e soprattutto Francia sono già al massimo delle proprie potenzialità, mentre il quartetto tricolore, composto per 3/4 da giovani e dal rinato (anche se sfortunato nella prova individuale) Maginini, potrà solo migliorare. La competizione interna, inoltre, non farà altro che accrescere un livello già molto elevato. Se le punte della spedizione hanno ottenuto il massimo, ci si aspettava qualcosa in più dai comprimari. Tra questi è emerso il solo Sebastiano Ranfagni (sesto nei 2oo dorso), mentre ha deluso oltremodo l'atteso Samuel Pizzetti nel mezzofondo. Il settore femminile, Pellegrini ha parte, non si è rivelato competitivo per questi livelli. Per questo motivo potrà rivelarsi cruciale l'atteso rientro di Alessia Filippi, che, soprattutto nei 400 misti, avrebbe grosse chances di medaglia.
Tuffi: Tania Cagnotto ha realizzato un'impresa sensazionale, conquistando un bronzo nel trampolino da 1 metro a meno di due mesi di distanza dall'incidente occorsole a Bolzano e nel quale si era procurata la rottura di un polso. La pluri-campionessa d'Europa costituisce un modello per i giovani, i quali dovranno prendere come esempio la determinazione e la forza di volontà di una campionessa che non conosce la paura. Nei 3 metri e nei 3 metri sincro, a causa dello scarso carico di allenamenti, Tania ha raggiunto il massimo risultato possibile, ma sarà proprio in queste gare che a Londra 2012 andrà a caccia dell'unico alloro che ancora manca nel suo glorioso palmares, ovvero quello a Cinque Cerchi. Cagnotto a parte, il movimento attraversa un momento di transizione, in attesa che diversi giovani di talento (Giovanni Tocci ed Elena Bertocchi su tutti) salgano alla ribalta nel prossimo quadriennio.
Nuoto di fondo: il bilancio di questo settore è discreto, seppur inferiore alle aspettative. Due medaglie complessive (argento Martina Grimaldi nei 10 km, bronzo Alice Franco nei 25 km) e qualche quarto posto di troppo. Naufragato il settore maschile: si è trovato un alibi nella temperatura troppo calda dell'acqua, tuttavia le condizioni erano le medesime per tutti gli atleti. Valerio Cleri, comunque, non avrà difficoltà a qualificarsi alle Olimpiadi ed in terra londinese tornerà ad essere tra i candidati ad una medaglia.
Federico Militello