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'Italia, come stai?': squash, un esempio da seguire; la rinascita della Kostner

Creato il 02 maggio 2011 da Federicomilitello
'Italia, come stai?': squash, un esempio da seguire; la rinascita della Kostner
Stefane Galifi, nato ad Aix En Provence, Francia; Amr Swelim, nato a Il Cairo, Egitto; Marcus Barrett, inglese di recente naturalizzazione italiana. Lo squash azzurro è un esempio pratico di quali grandi (e tanti) benefici possa portare la cosiddetta 'politica degli oriundi'. Sino a 10 anni fa, infatti, questo sport viveva avvolto da anonimato ed indifferenza, con il solo Davide Bianchetti, italiano vero ed ancora imprescindibile pilastro della nazionale, a regalare qualche sprazzo di luce con l'approdo ai quarti di finale dei Mondiali 2003, dopo aver sconfitto l'allora n.1 al mondo Peter Nicol, e la scalata fino alla 24ma piazza del ranking iridato, raggiunta nel 2004. Mai, tuttavia, l'Italia aveva calcato i palcoscenici della massima divisione europea a squadre, relegata sempre in un Purgatorio distante dalle migliori otto del Vecchio Continente. La recluta degli oriundi ha permesso un rapido ed immediato salto di qualità: non solo lo scorso anno il Bel Paese ha conquistato una storica promozione in prima divisione, ma al primo tentativo è riuscito addirittura a salire con pieno merito sul podio alle spalle delle due corazzate Inghilterra e Francia. In questo momento, infatti, la selezione tricolore può definirsi compatta in tutti i suoi elementi, non denotando punti deboli di sorta. Certo, per puntare al titolo serviranno ulteriori investimenti e progetti di crescita, allargando la base dei praticanti e lavorando a stretto contatto con le nuove leve. La scelta effettuata, tuttavia, è stata di sopraffina razionalità: non potendo vincere subito e necessitando di anni per la maturazione dei giovani, la Federazione ha giustamente puntato sui cosiddetti 'nuovi italiani', raggiungendo immediatamente dei risultati sino ad oggi solo sognati. Molte altre discipline del panorama italiano dovrebbero prendere esempio dallo squash: la politica degli oriundi, infatti, garantisce il conseguimento di medaglie in tempi rapidi ed una scalata progressiva ed inarrestabile nel lungo periodo.
E' decisamente positivo il bilancio della spedizione italiana ai Campionati del Mondo di Pattinaggio di Figura tenutisi a Mosca. Carolina Kostner, dopo un biennio tormentato in cui, complici i risultati negativi, ha subito pesantissime critiche anche dai vertici del Coni, è sbocciata nuovamente nella tiepida primavera moscovita, tornando sul podio iridato a distanza di tre anni. Dal punto di vista artistico la 24enne altoatesina resta la migliore del globo: espressività coinvolgente, spirali e 'rondini' eseguite con quella disarmante naturalezza che continua ad incantare le platee. Sui salti, invece, Carolina resta inferiore alle campionesse asiatiche, anche se in questa circostanza ha saputo limitare i danni con una grande prova di carattere. Non bisogna dimenticare che la fidanzata di Alex Schwazer da anni raccoglie medaglie in una specialità in cui il Bel Paese per decenni aveva raccolto le briciole. Dunque, tra alti e bassi, è innegabile come sin da ora la Kostner sia indelebilmente iscritta nella storia del pattinaggio azzurro. Superate le paure del passato e con un mutato approccio alle gare (''sono finalmente tornata a divertirmi''), la campionessa italiana possiede le carte in regola per vivere un triennio da protagonista sulla strada di Sochi 2014. La concorrenza diventerà sempre più agguerrita: oltre alle asiatiche Asada, Kim ed Ando, dal 2013 calcherà la scena anche la formidabile russa Adelina Sotnikova (serve il compimento del 16mo anno di età per partecipare alle competizioni internazionali), potenzialmente la futura dominatrice di questo sport. In un contesto di livello elevatissimo, però, Carolina Kostner ha dimostrato ancora una volta di poter raggiungere piazzamenti di alto rango. Bene nel complesso anche Cappellini-Lanotte e Berton-Hotarek, rispettivamente ottavi nella danza e decimi nelle coppie (risultato che l'Italia non raggiungeva dal 1936): si tratta di atleti giovani e dalle buone prospettive, in grado di assicurare un futuro più che dignitoso al pattinaggio artistico tricolore. Se anche Samuel Contesti, solamente 17mo, dovesse tornare a rendimenti più consoni al suo passato (ammesso che decida di proseguire l'attività agonistica), l'Italia avrebbe ottime chances di cullare ambizioni da top5 nella prova a squadre di Sochi 2014, disciplina che farà il proprio debutto nel programma a Cinque Cerchi.
Federico Militello

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