Continuano a diminuire i morti e gli infortuni sul lavoro in Italia. A rivelarlo è la relazione annuale 2013 dell’Inail, presentata oggi alla Camera dei Deputati dal presidente Massimo De Felice. Si contano nel 2013 695 mila denunce di infortuni, mentre per quanto riguarda le morti i numeri si fermano a 660. Rispetto al 2012 calo per gli infortuni del 7%, mentre per le morti nello stesso anno si contavano ben 1331 casi.
(irpinia24.it)
Diminuisce il numero degli infortuni sul lavoro in Italia. La serie storica “prosegue l’andamento decrescente”, segnala l’Inail nella relazione annuale per il 2013 del presidente Massimo De Felice. Nel 2013 sono state registrate 695.000 denunce di infortuni e rispetto al 2012 si è registrato una diminuzione di circa il 7%, ben il 21% in meno rispetto al 2009. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro, inoltre, sono poco meno di 460.000, di cui più del 18% “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”.
Le denunce di morti sul lavoro. Delle 1.175 denunce di infortunio mortale, quelli accertati sul lavoro sono 660, di cui 376, quasi 57%, fuori dell’azienda. Le denunce nel 2012 erano state 1.331. Anche se i 36 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti sul lavoro, si avrebbe una riduzione del 17% rispetto al 2012 e del 32% rispetto al 2009.
Gli infortuni hanno causato circa 11,5 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail: in media 81 giorni per infortuni che hanno provocato menomazioni e 20 giorni in assenza di menomazioni. L’indice di sinistrosità mostra per gli infortuni sul lavoro, accaduti negli anni 2009-2011, un andamento lievemente decrescente, verso il livello di 2,4 ogni cento addetti esposti al rischio per un anno. I casi mortali si mantengono sotto il 4%. (AGI)