Le solite, quanto inutili, promesse elettorali dei vecchi e nuovi politici sono rimaste sempre e soltanto delle mere intenzioni - più o meno buone, a seconda dei punti di vista - ma niente di più che promesse mai realizzate. E oggi, nonostante la nuova e giovane classe dirigente, i numeri tutti negativi dell'attuale esecutivo, sono la testimonianza vivente e molto più eloquente di ogni altro annuncio - formato spot - lanciato dall'attuale presidente del consiglio:
- Crescita: "zero".
- Pil: "zero".
- Lavoro: "zero".
- Salari e Pensioni: "zero".
- Scuola, Giustizia, Sanità, Pubblica Amministrazione: "zero".
- Tutela del territorio: "zero".
- Beni culturali: "zero".
- Lotta ad evasione e corruzione: "zero".
- Riforme: "zero".
Nel 2013 l'Italia ha toccato, in quanto a pressione fiscale effettiva, il record mondiale: al netto del sommerso (17,3%) a quota 53,2%. Lo afferma l'Ufficio studi della Confcommercio secondo il quale sempre nel 2013, la pressione fiscale apparente è invece a quota 44,1%. La Confcommercio rivede al ribasso le proprie stime del Pil nel 2014: 0,3% invece dello 0,5%. Nel 2015, sempre secondo la Confcommercio, il Pil crescerà dello 0,9% mentre i consumi si attesteranno intorno allo 0,7%.
Senza mettere benzina nel motore, la macchina Italia non riparte! Senza un controllo dei prezzi al consumo e senza nuove risorse da mettere nelle buste paga di lavoratori e pensionati i problemi del Paese non si risolvono, ma si acuiscono. E non si esclude che in autunno, proprio per quei famigerati 80 euro di ticket elettorale, unico atto concreto del governo a guida Renzi, sarà necessaria una manovra correttiva, ovvero altre tasse!
Insomma da un Paese che spettacolarizza la demolizione di una nave a tal punto da far divenire chi l'ha affondata una star mediatica contesa dai party del jet set nazionale, cosa c'è da aspettarsi? Semmai c'è da stupirsi come mai noi italiani non abbiamo ancora eretto statue d'oro per celebrare in pompa magna coloro che al timone dell'Italia ci hanno affondato nel baratro!