Italia eliminata. Ma quelle mosse suicide di Prandelli…

Creato il 24 giugno 2014 da Aplusk

Italia eliminata. Tutti a casa, valigie pronte, l’aereo aspetta la truppa azzurra per riportarla in patria. Il mediocre Uruguay ci spedisce a casa senza complimenti, lasciando nel cassetto la famosa garra che generalmente lo contraddistingue.
Serata da docili agnellini; non c’è nulla che sia degno di essere appuntato sul taccuino (morso di Suarez a Chiellini, non sanzionato, a parte). Ah, il nome dell’arbitro Moreno conferma la “sfortunata” tradizione con l’Italia. Dopo Byron, ci tocca questo messicano di 40 anni che spedisce negli spogliatoi Marchisio per un intervento che, in Italia e in Europa, non sarebbe costato probabilmente nemmeno il giallo. Nessun alibi. L’Italia merita di tornare a casa, ma Prandelli ancora di più.

Italia eliminata. Ma quelle mosse suicide di Prandelli…

Il ct sbaglia tutto nel momento del bisogno e della battaglia, quando iniziano a giocare quelli che sono duri per davvero. Vi risparmio la sintesi di una partita noiosa e stucchevole per demerito di entrambe le squadre. Vi risparmio le noiose chiacchiere legate al caldo che questa volta non c’era: qui siamo a Natal, non in Amazzonia. Ma vedere Balotelli uscire al fine primo tempo, per Parolo, fa storcere il naso. Un centrocampo formato da cinque pedine necessitava forse di un ulteriore elemento? Come se non bastasse, gli ampi spazi che si sono formati nella trequarti dell’Uruguay chiedevano solo di essere attaccati, magari con la velocità di Cerci, fresco e carico in panchina.

Italia eliminata: squadra disarmata nei minuti finali

Cesare Prandelli ha optato per Cassano, togliendo l’unica punta rimasta in campo, Ciro Immobile. L’inizio della fine. L’1-0 di Godin (ennesimo colpo mortifero dopo quello che ha portato la Liga all’Atletico Madrid) ha imposto un ritmo alla gara che non era nei piani, ha messo le cose in un verso solo: obbligati a segnare. Senza attaccanti, però.

Ed è questa la grande, madornale, colpa di Cesare Prandelli. Esce anche Verratti (migliore in campo) per lo spento Thiago Motta. Gli ultimi minuti hanno raccontato lo strazio di una squadra disarmata, inerme, docile quando serviva invece rabbia, cattiveria e cinismo. Una serata nata male, finita peggio, con le colpe di Prandelli che non potranno, a questo punto, passare sotto traccia. Nella serata più importante ha sbagliato lui, è il caso di dirlo. E pagano tutti. L’Uruguay va agli ottavi, auguri contro la Colombia.


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