All’ottavo minuto Roberto Boninsegna aveva messo in rete il vantaggio italiano. Da allora, la partita era
andata avanti secondo copione, con gli azzurri arroccati in difesa ed i tedeschi che, tenacemente, tentavano
di trovare un varco. Due scuole calcistiche che, in una certa misura, riflettono anche i differenti caratteri
dei due popoli, con gli italiani pronti a giocare d’astuzia – che può tradursi, nelle sue versioni più riuscite,
nell’estro di un Rivera – ed i tedeschi caratterizzati da un rigore che si arresta solo quando i giochi sono
effettivamente terminati. E fu infatti al novantaduesimo minuto – quando ormai sembrava inevitabile
dover solo aspettare la finale, Italia-Brasile – che Schnellingher mise a segno il pareggio teutonico. Da quel
momento in poi una partita normale si trasformò in Italia-Germania 4-3, sicuramente la più entusiasmante
dell’intero mondiale di Messico ’70 e tra le più belle che la storia del calcio ricordi.
All’avvio dei tempi supplementari Gerd Muller, finalizzatore tra i più efficaci del suo tempo, portò in
vantaggio i tedeschi. E, di nuovo, la partita sembrò chiusa. Ma non trascorsero nemmeno quattro minuti
che l’imprevedibile si concretizzò nella sua forma meno contemplabile. Fu Tarcisio Burnich – roccioso
difensore dell’Inter di Helenio Herrera, che in vita sua di gol ne avrà segnati meno di quante siano le dita di
una mano – a mettere a segno il pareggio italiano, iniziando a palesare che quella non era una partita come
le altre. E difatti, al centoquattresimo minuto, fu Gigi Riva – ribattezzato “rombo di tuono” da Gianni Brera
– a portare nuovamente in vantaggio l’Italia, prima che Gerd Muller, sei minuti dopo, mettesse a segno il 3-
3. Sarà, un minuto dopo, Gianni Rivera a fissare definitivamente il risultato sul 4-3.
Colpi di scena ed emozioni a ripetizione non erano cose tanto consuete nel calcio dell’epoca. Peccato,
però, che questa prestazione entusiasmante gli azzurri la pagarono – e cara – in termini di resistenza e
concentrazione nella finale contro il Brasile di Pelè, che si aggiudicò la vittoria del Mondiale battendoli con
un sonoro 4-1.