Questa stagione, almeno a livello di club, è andata in archivio con un possibile cambio di consegne come superpotenza europea fra Spagna e Germania. Infatti le semifinali di Champions League hanno avuto come protagoniste due squadre iberiche e due squadre teutoniche, Barcellona e Bayern da una parte e Real e Borussia dall’altra. Sappiamo bene come sono andate a finire, con il Bayern che ha umiliato i dominatori degli ultimi anni nelle due partite e il Borussia che grazie al 4 a 1 dell’andata è riuscito a qualificarsi per la finale nonostante la sconfitta del ritorno.
La finale di coppa, come consuetudine degli ultimi anni, si è svolta di Sabato sera, televisioni e sponsor ormai comandano apertamente nel calcio e la platea televisiva del Sabato è la migliore. Curiosamente il giorno dopo si è giocato anche il derby romano valevole come finale di Coppa Italia fra Roma e Lazio, con la possibilità per la vincente di salvare la stagione e qualificarsi per la prossima Europa League, cosa non riuscita alle due formazioni romane in campionato.
Quindi ogni appassionato che si rispetti ha potuto fare un confronto quasi in contemporanea fra le due partite. Sabato al notte dei campioni e domenica la serata dei gladiatori. Dico subito: risultato impietoso per il calcio italiano. Partendo subito dall’orario, imposto alle 18.30 per motivi di ordine pubblico. È una vergogna che ancora partite di calcio siano condizionate da pochi facinorosi, ma forse a qualcuno dalle nostre parti fa comodo così.
Dunque dicevamo, il sabato è stato un bellissimo spettacolo di calcio, con le due squadre tedesche che si sono affrontate a viso aperto, difese forse un po ballerine e distratte, ma almeno quello che ho visto sono state due squadre vogliose di imporre il proprio gioco, capaci di articolare bellissime azioni da gol. La partita è terminata due a uno per i Bavaresi, con gol del definitivo vantaggio che ha consegnato la coppa dalle grandi orecchie al Bayern per la quinta volta nella sua storia siglata da Robben nei minuti finali. Ma il risultato poteva essere ampiamente più largo se i due portieri fossero stati “meno bravi”, o forse gli attaccanti più precisi. Comuque una bella partita in uno stadio fantastico. Il prodotto calcio tedesco è stato venduto alla grande, come spesso accade in quello stato anche con altre merci.
Domenica invece la finale di Coppa Italia è stato uno spettacolo direi quasi degradante. Ricordo solo tre tiri in porta, compreso il gol, e le squadre preoccupate solo a non prenderle. Dico subito che Roma e Lazia quest’anno non sono state le migliori espressioni del campionato, sicuramente Juventus, Napoli e Fiorentina hanno largamente meritato il titolo di squadre dell’anno, ma comunque il prodotto calcio italiano è fortemente in crisi come altri comparti della nostra economia. Sicuramente a rendere lo spettacolo degradante, oltre alla pochezza delle squadre in campo, ha contribuito anche la cornice dello stadio, ormai vetusto e inadatto a ospitare “eventi da vendere”. Sono stato varie volte all’Olimpico di Roma, come in altri stadi d’Italia, San Siro, il Bentegodi, il Dall’ara solo per citare quelli che conosco meglio e devo dire che tutti mi hanno fatto la stessa impressione: inadatti a sponsorizzare un prodotto commerciale, come ormai è diventato il calcio.
Quindi per una volta, l’Italia non ha battuto la Germania, ma il risultato è stato di almeno 6 a 1 a favore dei Panzer. Per dovere di cronaca e spirito nazionale ricordo che l’Italia è imbattuta con la Germania in competizioni ufficiali (semifinale 1970, finale 1982 e semifinale 2006 rimarranno per sempre nei sogni dei tifosi azzurri e negli incubi dei crucchi)