Italia Germania quattro a tre

Creato il 27 giugno 2012 da Andreapomella

Ieri sera La7 ha ritrasmesso Italia-Germania 4-3, l’unica partita della storia del calcio che si ricordi col risultato finale anziché aggiungendo l’anno in cui fu giocata – che nel caso fu il 1970, cioè la bellezza di ormai quarantadue anni fa. Sarà perfino banale che incominci dicendo che quello che ho visto è un altro sport rispetto al calcio moderno, uno sport in cui le punizioni dal limite dell’area venivano battute frettolosamente, spesso con un passaggio laterale che serviva solo a rimettere in gioco l’azione il più in fretta possibile, senza barriere che non fossero composte al massimo da due giocatori. Partite che finivano al novantesimo, senza recupero, tanto che il gol di Schnellinger per i tedeschi al 92°, fatto più unico che raro, fece esasperare Nando Martellini il quale tuonò contro l’arbitro con un celebre: “Questo Yamasaki! Due minuti e mezzo dopo la fine del tempo regolamentare!” La stessa conformazione fisica dei giocatori ci appare oggi, abituati come siamo a calciatori infiorettati e tirati a lucido come star di Beverly Hills, saldamente umana (che dire del Beckenbauer che gioca infortunato col braccio al collo che – come scrisse Gianni Brera – “fa tenerezza ai sentimenti”?). L’hanno chiamata la “partita del secolo”, fu in realtà una baraonda di svarioni, di indisciplina tattica, di strafalcioni calcistici, illuminata però dal pathos, con un cono di luce così abbagliante da rimanere ancora oggi annichiliti.


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