Italia, la mamma di capello: "sono italiana, ma ora tifo inghilterra" - italy, capello's mum: "i'm italian, but now i'm england fan"

Creato il 05 giugno 2010 da Rollingballs
È italiana, ma è pur sempre una mamma. Ai Mondiali di Calcio 2010, Evelina Tortul, 90 anni, madre di Fabio Capello, tiferà Inghilterra. «Per chi altri dovrei tifare se non per mio figlio?», dice, fiera, all'Ansa. Evelina vive a Pieris di San Canzian d'Isonzo, un paese in provincia di Gorizia che conta poco più di 2 mila abitanti e dove 64 anni fa è nato il ct dei leoni di Inghilterra.Abita da sola ed è difficile raggiungerla: la famiglia ha deciso di secretare i contatti telefonici per evitare assalti mediatici e garantirle la giusta privacy. Ma di suo figlio, suo «grande orgoglio», parla volentieri. Chi ha occasione di incontrarla non può che leggere sul volto l'entusiasmo per la carriera del suo Fabio. «So che sono italiana e che dovrei tifare per l'Italia, ma ai Mondiali io voglio sostenere mio figlio. Sono molto orgogliosa di lui e della sua carriera. Chi non lo sarebbe?».In questi giorni, la signora Evelina è stata inseguita dalla stampa britannica che si sta recando a frotte al paese natale del mister per ricostruirne l'infanzia e gli anni della gioventù. Ha concesso alcune interviste, ma gli amici più intimi tendono a proteggerla dallo stress delle telecamere, limitandone la presenza per evitare che si stanchi troppo. La famiglia Capello è sempre stata molto conosciuta e rispettata a Pieris, anche prima dei successi del ct. Abitava nel centro storico, in via Cortili, e nel 1949, quando Fabio aveva tre anni, si trasferirono in un appartamento vicino al municipio, dove Evelina vive tuttora. Il padre, Guerrino, stimato insegnante elementare e ottimo calciatore, è morto molti anni fa, mentre la sorella maggiore di Fabio, Bianca, oggi vive a Mestre.Seppur sempre lontano da casa, il coach dell'Inghilterra non si dimentica mai della madre. Quando può le fa visita e i contatti, almeno telefonici, sono costanti. L'ultimo incontro tra i due risale a qualche giorno fa, di ritorno da una partita giocata in Austria. Il ct inglese è stato visto anche da alcuni supporter mentre passeggiava vicino al municipio: alcuni hanno voluto scattare delle foto, ma tra loro c'è stato solo il tempo di un breve scambio di parole, poi Fabio, da bravo italiano, ha preferito passare il poco tempo a disposizione con la madre.A Pieris la febbre mondiale è già alle stelle. Anche gli ex compaesani di Capello sono a fianco di Lippi, ma - ammettono - sono anche pronti a sostenere il loro «vecchio amico» nel caso in cui i suoi giocatori riuscissero ad andare più avanti degli Azzurri. Inghilterra come seconda scelta, dunque. Nonostante il suo carattere, piuttosto schivo e riservato, Capello è stato uno dei personaggi di cui si è sempre parlato nel paese che lo ha visto crescere. Il suo talento è sempre stato argomento di confronto e discussione tra gli amici e i supporter che lo seguono da quando, nel 1958, cominciò a muovere i primi passi nella formazione dell'Associazione calcistica locale.«Ha giocato con il Pieris fino al 1964 - racconta un amico di vecchia data, Gianfranco Russi - quando è entrato a far parte della Spal di Ferrara». E poi ci sono state le altre: Roma, Juventus, Milan. Ma d'estate, nella pausa tra un campionato e l'altro, tornava sempre a Pieris. «E neanche in quei mesi smetteva di allenarsi: percorreva quotidianamente 7-8 chilometri di corsa per tenersi in forma. Dopodichè andava a caccia o si dedicava alle immersioni subacquee. Una dedizione e uno spirito di sacrificio ereditati sicuramente dal padre, che a tutti i suoi alunni insegnava sempre i valori dello sport e l'impegno necessario per svolgerlo al meglio».Ha mantenuto i contatti con i coetanei di Pieris e si è sempre informato sui risultati della squadra locale, finchè gli impegni di lavoro gliel'hanno permesso. Cioè fino a quando non ha cominciato ad allenare il Milan di Gullit e Van Basten.
She's Italian, but she's still a mom. In World Cup 2010, Evelina Tortul, 90 years old, Fabio Capello's mother will follow England. "To whom else should I cheer if I don't for my son?" She says, proud, to Ansa. Evelyn lives in Pieris San Canzian d'Isonzo, a country near Gorizia with little more than 2 000 inhabitants and where 64 years ago was born coach of english lions. She lives alone and it is difficult to reach her: family decided by secret telephone contact to avoid media onslaught and to ensure absolute privacy. But about his son, his "great pride", she talks. Who has the opportunity to meet her, he can only read in her face enthusiasm for Fabio's career."I know that I'm Italian and cheer for Italy, but in World Cup I will support my son. I am very proud of him and his career. Who would not? ".These days, Mrs. Evelina was chased by the British press that is going in droves to the birthplace of mystery to reconstruct his childhood and early youth. She granted few interviews, but her closest friends tend to protect her from the stress of cameras, limiting their presence to avoid she could be too tired. Capello family has always been well known and respected in Pieris, even before the success of the coach. It lived in historic center, in courtyards and in 1949, when Fabio was three years old, moved into an apartment near the city hall, where Evelina still lives. His father, Guerrino, estimated primary school teacher and great player, died many years ago, while Fabio's elder sister of Fabio, Bianca, now lives in Mestre.Although still far from home, the coach England never forgets the mother. When he can, he visits her and contacts, at least by telephone, are a constant. The last meeting between the two dates back a few days ago, returning from a game played in Austria. English coach was also seen by some supporters while walking near the town hall, some wanted to take pictures, but among them there was only time for a brief exchange of words, then Fabio, as a good Italian, has preferred to the short time available with the mother. In Pieris World Cup fever is already skyrocketing. Even Capello's former neighbors are Lippi's side, but - they admit - are also ready to support their "old friend" when his players were able to go ahead of the Azzurri. English as a second choice, then. Despite his rather shy and reserved, Capello was one of the people that are always spoken in the country that has seen him grow. His talent has always been a topic of discussion and debate among friends and supporters who follow him when, in 1958, began to take its first steps in training the local football association."He played with Pieris until 1964 - tells a longtime friend, Gianfranco Russi - when he joined Spal Ferrara". And then there were others: Roma, Juventus, AC Milan. But summer break between the league and the other, he always returned to Pieris. "And even in those months stops training walked 7-8 km daily running to keep fit. Then he went hunting or devoted to diving. A dedication and a spirit of sacrifice certainly inherited from his father that all his pupils always taught the values of sport and the commitment necessary for them to perform".He maintained contact with peers of Pieris and has always informed of the results of the local club, until work commitments gliel'hanno permission. That is, until he began to coach AC Milan of Gullit and Van Basten.

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