Italia. Paese di precari, esodati e risparmiatori fregati.

Creato il 10 dicembre 2015 da Postik @postikitalia

Noi non teniamo conto di un grande discrimine nella nostra  grottesca storia repubblicana; il governo Monti. Dopo quella parentesi di commissariamento spacciato per governo tecnico tutto è stato in discesa per le misure straordinarie a discapito dei cittadini.

Oddio, ad onor del vero va detto che ci hanno provato anche prima eh? Articolo 18, pensioni, tutele dei risparmiatori e diritti sul lavoro da calpestare per rifarsi sulle spalle della gente sono sempre state le chimere di tutti i governi pre-Monti, ma solo dopo il bocconiano sono diventati tutti bravi a fare la Fornero con le pensioni degli altri.

Dal quel momento in poi si è aperta la stagione di caccia al diritto acquisito: ogni dignità civile si è tramutata di botto in un anacronismo da sessantottini fricchettoni. Non parliamo del lavoro poi –  anche perché non è mai bello parlare degli assenti -, lì si è fatto un vero capolavoro. Il leader alla finocchiona si è inventato il jobs act, che in talleri si può sintetizzare così: “il lavoro non si trova perché qui cari i miei lavoratori costate troppo. Dunque è colpa vostra! Allora io governo vi tolgo delle tutele e dei diritti, così, “cari aspiranti lavoratori”, mi costate meno e se vi va di lusso andrete avanti di sei mesi in sei mesi, sempre se il datore di lavoro non vi licenzia appena ha intascato le agevolazioni che gli ho dato per tenervi sul groppone.”

Sulle pensioni invece il governo attuale non ha colpe! Se l’inps ha un buco enorme perché negli anni tutti ci hanno grattato su qualcosina e la gente ha la faccia tosta di non crepare a 65 anni che cosa ci possono fare?

Vogliamo avere una vecchiaia serena? Allora accoppiamo tutti i nonni! Diamogli però una morte gioiosa: ordiniamo del cialis messicano, frulliamolo con delle anfetamine e dopo il cocktail energizzante la ciliegina sulla torta …  paghiamogli una escort così passano all’altro mondo con il sorriso sulle labbra. A tutte le nonne invece regaliamo una copia del vestito della Santaché alla prima della Scala, vedi poi come si attaccano alla canna del gas dalla vergogna.

Vignetta di Pietro Vanessi: dal Giubileo della Misericordia a quello della Miseria e della corda

Infine il decreto Salvabanche. Un vero capolavoro ispirato dalla sempiterna linea politica del “diamo miliardate di euro a fondo perduto” a veri e propri criminali che, poi, fanno firmare clausole capestro ai loro risparmiatori per fare il bello e il cattivo tempo coi “loro” soldi. Eh sì, perché funziona così: io porto i soldi in banca per tenerli al sicuro e, casomai, per investirne una parte, ma il direttore di turno mi fa firmare un documento dove la banca declina ogni responsabilità sull’uso che farà l’istituto dei miei soldi. Semplice no?  Se va bene, va bene a tutti e due, se va male… sono solo cazzi tuoi!

Poi si arriva a un limite, succede una tragedia e tutti si indignano, come sempre quando è troppo tardi. Renzi si ripara dietro il desiderio di non strumentalizzare il dramma ma subito fa lo scaricabarile sull’Europa: non è colpa mia è l’Europa che ci impone questa politica bancaria. La sfrontatezza politica di cui si vanta è svanita d’incanto, ora al “Fonzie de noi artri” conviene la parte del gregario, quella dell’impotente e obbediente esecutore degli inumani diktat di Bruxelles. Gli piace vincere facile.

In fondo non è colpa di nessuno, no? Basta solo aspettare come sempre che si sgonfi il tutto, che passi la bufera. Per un po’ Boschi uscirà fuori dai radar per aiutare il babbo, ma tornerà più inutile e pimpante di pria appena qualche risparmiatore di un’altra banca farà l’insano gesto! Nessuna pietà, solo ipocrita cordoglio mediatico. E’ così che funziona! E poi il  Giubileo della Misericordia si è aperto a Roma … mica a Civitavecchia?

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Vignetta di PV Pietro Vanessi Presente anche su Leggo.it