Italia paralizzata dai tir ma gli sprechi rimangono

L’italia paralizzata, i camion invadono le autostrade bloccano le arterie vitali dell’ Italia, molti paesi iniziano a rimanere a secco di carburante e di viveri.
La cosa che mi fa più rabbia che molti prodotti alimentari sono marciti per via del mancata consegna, ammetto la protesta di cui sono in parte sostenitore ma non accetto che prodotti alimentari devono marcire, inviterei i camionisti a regalare almeno i prodotti prima che si deteriorano.
In altre parti del mondo il cibo scarseggia è qui invece lo lasciamo deteriorare nei camion, ritengo sia una grande offesa verso il popolo e alle persone che in questi periodi i problemi aumentano sempre di più costringendo le persone a tirare ulteriormente la cinghia.
Il paese sta andando verso il declino consiglio tutti voi di fare scorte di alimentari e di carburante, il governo sta la tacito aspettando che il tempo possa risolvere questa situazione, che dal mio punto di vista non si risolverà cosi semplicemente.
Bloccando le autostrade bloccano l’ Italia è l’unico potere al vantaggio del popolo, ma come sempre c’è qualcuno che approfitta di questi problemi per manovre politiche ed economiche.
In questo momento di problemi dobbiamo dimostrare che siamo una società civilizzata aiutandoci l’uno con l’altro mettendo da parte l’egoismo ed aiutandoci reciprocamente come dei fratelli.
Tutti insieme possiamo farcela uniamo le forze non disperiamoci e sfruttiamo al massimo quello che abbiamo.
Questa manovra politica non sta portando da nessuna parte, la benzina è aumentata lo stato ha un ricavo maggiore ma anche le spese sono aumentate i tir che stanno bloccando le strade comportano danni economici di milioni di euro forse miliardi il mercato è stato bloccato se il mercato è bloccato le tasse non arrivano.
Io da questo umile sito invito i potenti della nazione italiana d’ iniziare a rispettare il prossimo di avere una coscienza sociale di pagare le tasse e per chi sta ai vertici di stringere anche loro la cinghia, non solo il popolo.