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Italia, terra dei favori e delle vuvuzela

Creato il 14 giugno 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Italia, terra dei favori e delle vuvuzela.

L’impressione è sempre di più quella di vivere in una nazione in cui molti, tanti, troppi, cadono o fanno finta di cadere dal melo, dal pero e perfino, come nel caso di Calderoli, dal banano. Sembra, cioè, che i membri della nostra classe politica siano personaggi capitati qui per caso dopo una vita trascorsa sul pianeta Papalla a giocare a moscacieca. L’ultimo del vasto giro di gnorri per calcolo, è l’ex ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi che, figurando nelle ormai famose liste del duo Anemone&Zampolini, decisamente più furbo di quello formato da Garinei&Giovannini, rilascia un’intervista nella quale, convinto di discolparsi, traccia un profilo quasi psicologico di una classe politica italiana piena di arraffoni e di falsi ingenui. Viene fuori, insomma, che l’assunto “ho avuto favori, che male c’è”, è una prassi consolidata nell’era di Mr. B e, sembra ancora, che il fatto di essere Ministro delle infrastrutture e ricevere, e fare, favori a un costruttore, sia una cosa normale tanto che, “ho aiutato Anemone ad acquistare i terreni su cui avrebbe edificato il Salaria Sport Village, con una telefonata a un funzionario della Banca di Roma”, diventa uno fra i tanti impegni di chi deve reggere ben quattro dicasteri. Evidentemente l’ex ministro Lunardi non ignorava che quei terreni sorgessero sull’area di piena del Tevere e che, quindi, fossero sottoposti a vincolo ambientale, altrimenti sarebbe stato anche lui uno dei frequentatori del rinomato massaggificio romano :”Sono stato invitato tante volte – ha detto l’ex ministro – ma non sono mai andato”, per la serie, le apparenze sono salve. Fra la casa padronale di Parma, quella di Cortina, il palazzetto di Roma della Propaganda Fide acquistato a prezzo di saldo, la nomina di Balducci a presidente del Consiglio superiore del Lavori Pubblici, le raccomandazioni di amici e amici degli amici a imprese sue clienti (Impregilo e Astaldi, mica pifferi), la vita dell’ex ministro Lunardi deve essere stata un vero e proprio inferno ma, e lo scoop è questo: “I favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta”. Questo significa che se non fosse stato Ministro delle Infrastrutture, Angelo Balducci sarebbe diventato il capo dei lavori pubblici solo perché un tizio proveniente da Parma lo aveva preso a benvolere dopo che l’ex segretario generale del Quirinale, Gaetano Gifuni, gli si era messo di traverso. Siamo in presenza di un governo in cui la schizofrenia, specie quella riguardante la privacy, è devastante. Non si capisce mai fino in fondo dove termini la vita privata e inizi quella pubblica. Berlusconi, sulla sua privacy, ha impostato due campagne elettorali. Ha continuato a magnificare la sua famiglia, e soprattutto la zia suora, in ogni dove. Si è fatto fotografare con i figli, i nipoti, i cugini, le vecchie zie, le bisnonne, in posa da Maurice Chevalier con Fidel Confalonieri al pianoforte e poi, quando viene beccato a telefonare a una minorenne o ai dirigenti Rai per trombare Santoro, la invoca decretandone per legge l’importanza. La privacy, insomma, per il governo liberale più stato centrico mai esistito al mondo, è fondamentale per tutti, mafiosi compresi. Forse è questo il ragionamento che ha spinto Mr. Hide-Lunardi a dire che lui i favori li ha fatti da uomo a un altro uomo e non da ministro. Il sospetto, arrivati a questo punto, è che ci creda davvero, esattamente come il suo Capo che, dopo aver detto per due volte consecutive la stessa balla, si convince che è vera. Ultime perle di saggezza del “Lunardi pensiero”: “Se Scajola si è fatto comprare la casa ha fatto una cosa brutta, da cattivone”. “Se Bertolaso si è fatto pagare l’affitto di casa ha fatto una cosa brutta, da cattivone”. E questo è un uomo!


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