Le pagine torinesi de Il Giornale di oggi ci raccontano di un assessore allo Sport del capoluogo piemontese, Stefano Gallo, che non sarebbe affatto sicuro della concessione dello stadio all’Italrugby. I perché sono sempre gli stessi quando c’è di mezzo il calcio: la rizollatura del campo, bla bla…. Spesso puri pretesti, basti pensare al caso San Siro. Al sottoscritto l’amministratore delegato della società che gestisce lo stadio milanese (50% Inter e 50% Milan) aveva detto che appunto la rizollatura era uno dei problemi principali per poter ospitare gli All Blacks. Poi, nel giro di pochi giorni, prima la notizia che Italia-Nuova Zelanda si giocherà a Roma e poi quella che da giugno lo stadio milanese avrà un prato sintetico.
Torino, non ha nemmeno la scusa delle Coppe Europee di calcio: la Juve ha uno stadio tutto suo e le giocherà lì, il Torino oggi è in Serie B. Anche in caso di (probabilissima) promozione non esisterebbe quel tipo di “inconveniente”.
E allora? E allora tutto è riconducibile a una specie di braccio di ferro dove si mettono in bella mostra i muscoli ma non si incrociano le braccia: l’assessore si mostra interessato alle preoccupazioni della società granata – e quindi di gran parte dei suoi tifosi, cosa che elettoralmente pesa molto in una città soprattutto granata e non bianconera – ma alla fine darà il via libera con tutte le rassicurazioni del caso.
Conferme che qualche problema c’è ne ho avute, ma assieme a quelle c’era anche un innegabile ottimismo sulla soluzione della vicenda. Sempre pronto ad essere smentito, ovviamente.
PS: dimenticavo. A mostrare i muscoli ci hanno pensato probabilmente anche a Il Giornale, dove non sarà sembrato vero poter fare un po’ di polemica ingigantita con una giunta “nemica”. Niente di nuovo sotto il sole, cose che succedono (anche al contrario, intendiamoci: giornali di “sinistra” e giunte di centrodestra).