Italiani ambientalisti. Anche no.

Creato il 13 ottobre 2011 da Lucia Navone @lucia_navone

E’ la crisi economica, ancor piu’ della crescente coscienza ambientalista, a spingere gli italiani verso consumi energetici più ”risparmiosi”. Ed e’ proprio la paura del caro-bolletta a far adottare a 8 italiani su 10 comportamenti green per contenere i consumi. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Coesis Research su come siano cambiate negli ultimi quattro anni le abitudini degli italiani. Secondo il sondaggio Coesis (1000 intervistati), a cura di Alessandro Amadori e Carlo Berruti oltre l’83% degli italiani interpellati assicura che a casa sono stati adottati comportamenti taglia-consumi energetici. Solo qualche anno fa, nel 2007, era il 70% degli italiani a far caso a come risparmiare. Oggi invece a riporre maggiore attenzione sugli sprechi sono gli over 35, con una frequenza del 79% e la popolazione con piu’ di 54 anni (88%). Per risparmiare sembra sufficiente un click: il 31% degli intervistati ha dichiarato che lascia meno luci accese in casa, e il 23% utilizza in fasce orarie più economiche gli elettrodomestici. Consigli della nonna che tuttavia fanno un po’ meno breccia tra i giovani sotto i 24 anni (73%).

Addirittura il 48% degli intervistati per utilizzare meno l’automobile o il motorino ”va a piedi”, mentre il 33% dichiara di ”utilizzare piu’ i mezzi pubblici”. Il caro-benzina lascia a casa invece il 18% degli intervistati che scelgono di ”spostarsi meno”. E poi ci sono i buoni propositi dell’autunno: il 70% dichiara che per il futuro prestera’ ”maggiore” attenzione al risparmio energetico rispetto ad oggi. Insomma, dove non hanno fatto breccia i suggerimenti degli ambientalisti sul consumo sostenibile, ha sfondato la necessità di far quadrare i conti familiari. Il tornaconto e’ per tutti, in termini di abbattimento della Co2.

Insomma, italiani ambientalisti per necessità che tornano a lavare i panni di notte e a utilizzare mezzi alternativi alle auto. Come, negli anni Settanta, quando la grande crisi petrolifera impose il blocco del traffico portando gli italiani a rispolverare biciclette, calessi e altri mezzi di trasporto ottocenteschi.

Secondo i dati diffusi recentemente dalle associazioni petrolifere il rincaro dei prezzi dei carburanti ci ha portato ad un parsimonioso utilizzo delle auto.