Il sistema pensionistico è un vero e proprio mistero per gli italiani, è quanto emerge da una recente indagine condotta dalla Società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione (Mefop) in collaborazione con l’IPSOS.
Sarà la scarsa informazione personale e o le continue riforme che cambiano “le carte in tavola”, fatto sta che nell’indagine telefonica condotta su un campione di 900 lavoratori è emerso che i punti salienti del sistema pensionistico, ovvero calcolo della pensione e possibile importo percepito, sembrerebbero essere piuttosto oscuri ad una buona percentuale degli intervistati.
Nel dettaglio è emerso che in generale il 44% degli intervistati sostiene di conoscere i punti di maggior interesse che riguarderebbero il sistema pensionistico italiano, 41% sostiene di saperne poco, il 5% dice di essere molto informato a riguardo, e infine il 9% dichiara di ignorare quasi totalmente il tutto.
Per quanto riguarda il sistema di calcolo delle pensioni, i dati sono piuttosto “allarmanti” questo perché secondo l’indagine, il 23% degli intervistati dichiara di non sapere assolutamente quali siano i criteri di calcolo delle pensioni mentre il chi ha ammesso di saperne di più non ha saputo indicare il modo giusto per effettuare tale calcolo.
Continuando ad analizzare le conoscenze degli italiani, si passa a quella che è la domanda fatidica di molti lavoratori “quando andrò in pensione?”, a quanto pare il livello di conoscenza su questo punto sale, difatti pare che sia incrementato il numero di persone consapevole che non andrà in pensione prima dei 65 anni.
Un altro punto saliente del sistema pensionistico è quello che riguarda l’importo che si andrà a percepire mensilmente. Su questo argomento gli italiani sembrano avere le idee un po’ confuse, difatti il 49% degli intervistati pensa ad un importo tra i 600 e gli 800 euro, il 26% invece tra i 400 e i 600, mentre il 900% addirittura al di sotto dei 400 euro.
Com’è facile intuire dunque, gli italiani sono abbastanza all’oscuro di come funzioni il sistema pensionistico, l’unica certezza è che una buona percentuale è pessimista sul fatto di riuscire ad ottenere un assegno mensile in grado di dargli il giusto sostentamento.