VUCUMPRÀ Vucumprà o vu' cumprà è un neologismo diffusosi in Italia negli anni novanta per indicare, in senso generalmente dispregiativo, i venditori ambulanti di origine africana. La parola vuole imitare la pronuncia distorta da parte di immigrati con scarsa padronanza della lingua italiana della frase "vuoi comprare?". Il fenomeno della diffusione del neologismo "vucumprà" può essere paragonato a quello del termine "sciuscià", con cui alla fine della Seconda guerra mondiale si iniziarono a chiamare i bambini napoletani che si offrivano di lucidare le scarpe ai soldati americani, distorcendo la pronuncia dell'inglese shoe shine. La parola "vucumprà" viene spesso usata con significato esteso, per esempio a indicare genericamente gli extracomunitari immigrati, a prescindere dall'attività che svolgono. In altri casi la parola viene usata per alludere ad alcuni aspetti secondari del fenomeno dei venditori ambulanti immigrati, per esempio alle caratteristiche dei prodotti venduti dalla maggior parte di essi (prodotti di scarso valore, imitazioni di oggetti di marca, copie illegali di opere protette da diritti d'autore, e così via). Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questo termine entrato ormai da tempo nel linguaggio comune è diventato una specie di carta d'identità per migliaia di persone che cercano fortuna in Italia. Adesso "Vu' cumprà" è anche il titolo di una canzone che ripropone con leggerezza e con un pizzico di amara ironia un fenomeno tornato di grande attualità: quello dell'arrivo di tanti immigrati sulle coste italiane.
VUCUMPRÀ