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Italicum, oggi si vota. Renzi scrive ai suoi: è in ballo la nostra dignità

Creato il 27 aprile 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

In queste ore all’interno della Camera dei Deputati si voterà l’Italicum, la nuova legge elettorale presentata dal premier Matteo Renzi e più volte oggetto di accese discussioni. Una minoranza del Partito Democratico e vari partiti dell’opposizione si sono sempre schierati contro il ddl in causa, ed oggi, dopo l’ennesima modifica al testo, ognuno potrà esprimersi di nuovo a favore o contrario.

Proprio per evitare l’ennesimo rinvio, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è oggi rivolto ai militanti del proprio schieramento politico invitando tutti a sostenere l’Italicum in quanto questo rappresenterebbe “la possibilità di incrementare dignità e credibilità dell’intero partito”. Le critiche arrivate nelle ultime settimane riguardavano soprattutto il carattere autoritario che questa legge elettorale sembra avere intriso dentro di sé. Dittatura? Il premier tenta di allontanarsi il più possibile da tale definizione perché, a suo dire, qui si parla solo di “rispettare il volere della maggioranza”, come in fondo vorrebbe ogni democrazia.

Quando persi alle primarie, mi sono personalmente sottomesso alla linea politica di chi invece in quelle primarie venne eletto. Siamo giunti alla terza modifica della legge elettorale, proprio per dare ascolto ai dissensi di tutti. Ora però bisogna giungere ad una decisione definitiva.”

Il premier continua ricordando l’impegno preso nel guidare il partito sino a Dicembre 2017. Solo in quella data, attraverso le nuove primarie, la comunità potrà giudicare il lavoro svolto in questi anni. Nel frattempo, anche con l’approvazione dell’Italicum, il segretario del PD è deciso nel voler portare avanti il proprio lavoro e contribuire il più possibile alla crescita del Paese.

Conclude poi così la sua lettera: “Non è giusto, dopo un anno di discussioni, frenare per l’ennesima volta il cambiamento della legge elettorale solo perché una minoranza è contraria. Ne verrebbe meno la credibilità del Partito Democratico in quanto motore del cambiamento italiano.”


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