Roma – Partirà da Lione nel week-end del 2 e 3 giugno il Grand Prix Seven Series FIRA-AER. Tre le tappe del circuito 2012: Lione, Mosca (30 giugno-1 luglio) e Odensa (Danimarca, 7-8 luglio).
Marco De Rossi e Luca Martin, tecnici dell’Italia Seven, hanno reso nota la lista dei quindici atleti selezionati per il torneo di Lione.
Portogallo, Russia, Francia, Galles e Germania sono le dirette avversarie degli Azzurri nella fase di qualificazione a gironi. Nell’altra poule sono inserite Inghilterra, Spagna, Georgia, Scozia, Ukraina ed Olanda.
L’Italia debutterà nel torneo sabato 2 giugno alle 10.40 contro la formazione tedesca e concluderà la fase di qualificazione il giorno seguente affrontando la Francia.
Esaurita la fase di qualificazione, le dodici squadre saranno suddivise nei tre giorni finali in base al piazzamento ottenuto: prime e seconde classificate di ciascuna poule si affronteranno nelle semifinali e finali per l’assegnazione del “Coupe” e delle prime quattro posizioni, terze e quarte per il “Plateau” (5° – 8° posto), quinte e steste per la “Petite Coupe” (9° – 12° posto).
Il calendario completo è disponibile sul sito FIRA-AER.
Le Seven Series FIRA rappresentano il primo passo nella marcia di avvicinamento alla Coppa del Mondo di specialità in programma a Mosca nel 2013. La Seven Azzurra per qualificarsi all’edizione moscovita dovrà classificarsi nei primi cinque posizioni del Torneo IRB di Algrave (Portogallo) del 21 e 22 luglio.
L’Italia che ha partecipato alla prima edizione della Coppa del Mondo Seven nel 1993 ad Edimburgo, fallendo poi la qualificazione per Hong Kong 1997 e Mar Del Plata 2001, ha centrato nuovamente la qualificazione per i Mondiali 2005 di Hong Kong e per l’edizione 2009 di Dubai. Alla base del nuovo corso azzurro il “Progetto Seven” che la FIR ha varato nel 2002.
“Sulla Nazionale Seven si lavora ormai da anni e molti dei giocatori che in questi anni si sono distinti con la Nazionale Maggiore sono passati dalla Seven, vedi i Bergamasco, Masi, Ghiraldini, Venditti giusto per citarne qualcuno” – spiega il Team Manager della Nazionale Seven, Orazio Arancio.
“Attualmente, per tutta una serie di motivi, si sta valutando quale deve essere l’entità dell’investimento da fare per il prossimo quadriennio. E’ vero che fra quatto anni il Seven debutterà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ma con sole dodici squadre ammesse dal CIO (due per continente ed undicesima e dodicesima ammesse attraverso tornei Intercontinentali, leggasi circuito IRB) bisogna essere realisti sulla difficoltà di qualificarsi ed allora è doveroso, a maggior ragione in un periodo critico come quello che stiamo attraversando, chiedersi se e quanto investire”.
“Nazioni rugbysticamente più evolute di noi come l’Irlanda hanno già da tempo deciso di rinunciare alla attività Seven affermando che allo stato attuale il gioco non varrebbe la candela. La FIR non sarà mai cosi drastica ma deve essere cauta”.
“Alle fine dei Giochi di Londra si entrerà nel quadriennio di preparazione olimpica e qualche risorsa economica verrà messa a disposizione dal Coni, ma il vero problema resta la disponibilità e la gestione dei giocatori per due ordini di motivi”.
“In primis negli ultimi anni l’attività a XV si è notevolmente intensificata ed il calendario tra impegni nazionali ed internazionali si è saturato al punto di impedire la pur minima disponibilità dei giocatori per l’attività a VII. Tra maggio e giugno, i mesi in cui si concentra l’attività Seven italiana con la partecipazione al circuito FIRA, contemporaneamente si svolgono: il tour estivo della Nazionale Maggiore, la Nations Cup della Nazionale Emergenti e la JRWC della Nazionale Under 20 a cui bisogna aggiungere gli indisponibili per infortunio o studio”.
“Il secondo è la mancata partecipazione al circuito IRB che si svolge lungo tutta la stagione. Solo attraverso tale partecipazione si potrebbe giustificare la creazione della tanta auspicata accademia Seven con giocatori in pianta stabile dediti esclusivamente a tale attività. Al momento, a mio avviso, non ha alcun senso un tale investimento per un’attività che prevede solo tre o quattro tornei FIRA tra maggio e giugno. Ecco perché sono in ansiosa attesa di un invito dell’IRB che aprirebbe nuovi scenari in Italia, e mi permetto una mia personale riflessione, non comprendo come si possa permettere la partecipazione al circuito IRB di Galles, Scozia ed Inghilterra che alle Olimpiadi parteciperanno sotto l’unica bandiera della Gran Bretagna impedendo di fatto ad altre nazioni, come la nostra, di evolvere il proprio gioco”.
“Per poter essere competitivi il Seven richiede capacità atletiche e tecniche non indifferenti, occorrono i migliori per crescere. Gli allenatori De Rossi e Martin negli ultimi due anni hanno testato decine di ragazzi di tutte le categorie ed hanno già individuato 4/5 giovani interessanti e può sembrare poco ma vi assicuro che non lo è. Occorre tempo e pazienza per poter creare il gruppo di 15/20 elementi su cui puntare per il futuro. Un ruolo fondamentale avranno le Accademie Federali e Territoriali che ormai sono entrate a pieno regime”.
“Mi dedico con passione alla Seven da ormai dodici anni: mi fa piacere e mi riempie di soddisfazioni ricevere da tutta Italia consigli, proposte e soprattutto richieste per organizzare tornei (Roma, Cortina, Verona, Mirano….) che servono a creare una vera cultura Seven in Italia. Ieri a Messina ho partecipato alle finali nazionali del campionato universitario e sono felice di poter dire che il livello del gioco cresce di anno in anno e mi congratulo con il Cus Parma per la vittoria ottenuta con un ottimo gioco”.
“Da molti mi viene suggerito di organizzare un campionato italiano per club, ma credo che la formula migliore sia quella di ricreare il vecchio “Trofeo delle Regioni” con cui è cresciuta la mia generazione. Le selezioni regionali sarebbero a mio avviso più competitive potendo reclutare i migliori giocatori di ciascun club e le società sarebbero sollevate dai costi in un momento in cui si fa davvero fatica a reperire i fondi. E’ un progetto che cercherò di portare avanti già dal prossimo anno”.
“Lo scorso anno la FIR ha organizzato il primo corso allenatori “Seven”, le richieste di partecipazione sono state superiori all’effettiva disponibilità di posti. Anche questo è un segnale importante per capire come si evolve il nostro rugby”.
I CONVOCATI PER LIONE
Giovanni ALBERGHINI (BANCA MONTE CROCIATI)
Mirko AMENTA (SAN GREGORIO CATANIA)
Cristhian BECERRA VALVERDE (MED ITALIA PRO RECCO)
Roberto BERTETTI (PETRARCA PETRARCA)
Steven BORTOLUSSI (PETRARCA PETRARCA)
Filippo CASALINI (BANCA MONTE CROCIATI)
Alessandro CASTAGNOLI (RUGBY REGGIO)
Oliviero FABIANI (MANTOVANI LAZIO 1927)
Luigi Nicolo FADALTI (MARCHIOL MOGLIANO)
Kaine ROBERTSON (AIRONI RUGBY)
Edoardo RUFFOLO (BANCA MONTE CROCIATI)
Riccardo RUSSO (PETRARCA PADOVA)
Fabrizio SEPE (MANTOVANI LAZIO 1927)
Michele SEPE (BENETTON TREVISO)
Niccolò TEMPESTINI (ESTRA I CAVALIERI PRATO)
Il raduno azzurro avrà inizio lunedì 28 maggio presso il centro di preparazione olimpica del CONI, Giulio Onesti, a Roma.