E poi ci sono i numeri dei gruppi stranieri provenienti dall’Africa (Benin), Sudamerica (Colombia, Ecuador e Perù), Asia (Indonesia) ed Europa (Russia e Serbia) più la piccola delegazione francese capitanata dal sindaco di Amnéville-les-Thermes, Dorsi Belloni. In totale quasi duecento persone che hanno potuto godere dell’ospitalità sarda e che tornati in Patria saranno formidabile veicolo promozionale per l’isola.
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Il confronto fra le tradizioni culturali straniere e quelle della Sardegna ha evidenziato i punti in comune tra i popoli, l’amicizia e la voglia di incontrarsi, ma anche la straordinaria varietà, originalità e bellezza dei costumi e della musica sardi, che hanno entusiasmato i turisti. E altrettanto importanti per la promozione del territorio sono state le iniziative collaterali, mostre e stands enogastronomici e artigiani. Senza dimenticare il seguito dei media (RAI 3 Regione ha inserito l’evento nei titoli di testa del Tg di martedì 24) e la presenza in molti siti internet, sia generalisti che soprattutto specialistici. Insomma, ancora una volta Ittiri Folk festa ha dimostrato di saper promuovere la cultura e l’immagine della Sardegna e di attirare turisti con un evento che ha reale valenza internazionale. Che è poi lo scopo della Legge Regionale 21.4.1955 n. 7. Che recita in un articolo:. L’Assessorato al Turismo ha tagliato completamente i fondi ad eventi come questo mettendone a rischio la sopravvivenza. E’ una scelta illogica per un’isola che dice di voler utilizzare cultura, tradizioni e turismo come volani per un’economia sofferente.