Quando l’obiettivo di una stagione è sfuggito di mano, non è mai facile ripartire e riprogrammare tutto, verso nuovi successi: ne sa qualcosa Ivan Basso. Il corridore di Cassano Magnago, 35 anni da compiere il 26 novembre, puntava tutto sul Giro d’Italia: la prima settimana affrontata con la sua Liquigas sempre davanti, da vero “padrone” della competizione, sembrava il preludio ad una ripetizione del 2006 e del 2010 (anni in cui vinse la corsa rosa), ma le grandi montagne lo avevano poi respinto, negandogli persino la gioia di un successo di tappa.
Come ha ammesso in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, c’è voluto del tempo per metabolizzare questa vicenda, per capire cosa non ha funzionato e per trovare gli stimoli per ripartire. Basso, in passato, ha vissuto periodi ben più drammatici e ne è sempre uscito a testa alta, rialzandosi puntualmente grazie al suo carattere indomito: anche questa volta è andata così. Il 21 ottobre scorso il varesino si è infatti imposto alla Japan Cup, primo-e unico-successo stagionale, ultima vittoria nella gloriosa storia della Liquigas di cui è stato uno dei più vincenti portacolori. La trentesima soddisfazione della carriera non lo avrà certo ripagato delle delusioni patite sulle Alpi a maggio, ma ha lanciato un segnale inequivocabile: Ivan Basso è vivo, è pronto a riprendere quella grande storia d’amore con la corsa rosa (o, perché no, col Tour de France) interrotta in primavera.
Lo aspetta un inverno di fatica e sudore, due caratteristiche che non gli sono mai mancate. Scalerà il Cuvignone e il Campo dei Fiori, il Brinzio e il Sasso di Gavirate, le sue salite della sua Varese; studierà i percorsi di Giro e Tour 2013, decidendo, già entro Natale, il programma per la nuova stagione. Ivan Basso is back: l’anno prossimo, ne siamo convinti, bisognerà ancora fare i conti con lui.
foto tratta da ivanbasso.forumcommunity.net
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