“Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare dove nessuno è mai giunto prima”.
Per gli appassionati della saga fantascientifica di Star Trek, queste parole hanno in sé un grande potenziale emotivo e, per certi aspetti, progettuale.
Tutti i fan di Star Trek sperano con tutto il cuore che l’umanità, prima o poi, possa avventurarsi nell’esplorazione dello spazio profondo, inaugurando una nuova era di pace e concordia.
Ma viaggiare tra le stelle è solo un sogno di romantici fantasiosi appassionati di un semplice romanzo televisivo? Come è possibile attraversare le enormi distanze cosmiche dell’Universo e raggiungere le stelle più vicine?
Uno scienziato, il dottor Harold White del Johnson Space Center della NASA, sostiene che tale prospettiva non è necessariamente riservata alla narrativa di fantascienza, rivelando la progettazione di un’astronave sul modello della Enterprise di Star Trek che potrebbe rendere il viaggio spaziale realtà.
Diventato famoso per i suoi studi sui viaggi superluminari (FTL), il dottor White spiega che l’astronave IXS Enterprise si basa su progetti precedenti che teoricamente permettono di viaggiare a grandi distanze nel cosmo piegando lo spazio-tempo. Secondo le stime dello scienziato, il veicolo spaziale sarebbe in grado di raggiungere Alpha Centauri in sole due settimane.
L’idea di base si fonda sul lavoro del fisico messicano Miguel Alcubierre, il quale elaborò il progetto di un disco capace di piegare lo spazio-tempo, permettendo di coprire grandi distanze quasi istantaneamente. Tuttavia, i calcoli che ne vennero fuori, richiedevano una quantità di energia proibitiva per la realizzazione del progetto.
Secondo i fisici contemporanei, però, alcune correzioni apportate all’idea originale di Alcubierre potrebbero permettere al dispositivo di funzionare con quantità di energia significativamente inferiori, portando l’idea del Motore a Curvatura dal mondo della fantascienza a quello reale.
Un motore a curvatura di Alcubierre prevederebbe una navicella spaziale circondata da un grande anello costituito da materia esotica, il quale causerebbe una deformazione dello spazio-tempo, creando una regione di spazio contratta a prua della nave, mentre una porzione di spazio verrebbe espansa a poppa.
In questo modo, la nave sarebbe capace di “surfare” sulle pieghe dello spazio tempo. Allo stesso tempo, la nave rimarrebbe all’interno di una bolla spazio-temporale, dove le leggi della fisica rimarrebbero inalterate. In questo modo, non si violerebbe il limite della velocità della luce, ma semplicemente verrebbe aggirato.
Con l’aiuto dell’artista Mark Rademaker e del grafico digitale Mike Okuda, il dottor White ha realizzato alcune immagini di quella che potrebbe essere la futura nave stellare che ci permetterà di esplorare la galassia: la IXS Enterprise (vedi album).
Nella prima versione del motore di Alcubierre si è stimato che l’energia richiesta per il funzionamento del dispositivo era circa uguale alla massa-energia del pianeta Giove. Ma con le correzioni proposte da White, il motore potrebbe essere alimentato da una massa-energia pari alle dimensioni di un veicolo spaziale come la sonda Voyager 1 della NASA.
Il segreto è nella forma dell’anello che circonda la navicella, il quale non dovrebbe essere piatto, ma avere la forma di una ciambella arrotondata.
Per rendere il sogno una realtà, White ha elaborato una “road map” con tappe importanti che porteranno l’uomo al vero viaggio interstellare. I primi esperimenti saranno compiuti sulla Terra, per dimostrare che la tecnologia è possibile.
White e i suoi colleghi, infatti, hanno iniziato a sperimentare una versione mini del motore a curvatura nel loro laboratorio. Il team è riuscito a creare un interferometro laser capace di creare delle distorsioni nel tessuto spazio-tempo.
“Stiamo cercando di capire se riusciamo a turbare lo spazio-tempo in porzioni molto piccole”, spiega White su space.com. “Ho chiamato il progetto ‘esperimento umile’ rispetto alle energie che sarebbero necessarie per far funzionare il progetto in scala reale. Ma rappresenta un passo promettente”.
Il passo successivo sarà quello di utilizzare la tecnologia a curvatura su una navicella spaziale e completare un breve viaggio nel vicinato, tipo verso la Luna e poi verso Marte. Infine, si passerebbe alla progettazione di un viaggio interstellare vero e proprio, raggiungendo Alpha Centauri in un paio di settimane.