Terzo premio: il bigliettino autografo col mio famoso ritornello incazzato (vedi sopra). Il secondo premio non c’è.
Attonsiòn, citassiòn:
“A ogni occhiata una parte dell’eccitazione si disperdeva, come una pozzanghera d’acqua brillante che evapora sotto il sole d’agosto”.
Ora, dal momento che chiunque abbia una seppur minima e vaga dimestichezza con la meravigliosa Lingua Italiana ben difficilmente potrà evitare concatenazioni di idee del tipo “acqua brillante” – “Recoaro” – “acqua tonica” – “Schweppes”, la domanda è: queste due righe in cui compare la scompisciosa, esilarante, inqualificabile pozzanghera Schweppes
1 Sono volute, e son state scritte con ovvio intento umoristico: trattasi di geniale perla contenuta in qualche raccontino comico-demenziale di Zio Scriba, tipo quelli che compongono la saga di Sorensen Puddu. (Indovinare il titolo del raccontino).
2 Fanno parte di un romanzo straniero, e sono dovute alla fretta, alla negligenza o all’inettitudine di un traduttore negligente, frettoloso e inetto. (Indovinare il titolo del romanzo)
3 Per incredibile che possa sembrare, fanno parte di un premiatissimo e vendutissimo libro italiano, e nell’intenzione dell’autore dovevano configurare una similitudine seria, drammatica e/o poetica. (Indovinare il titolo del libro)
4 Me la sono inventata di sana pianta: una pozzanghera di acqua tonica sarebbe francamente troppo, sia per la demenzialità di Zio Scriba sia per l’inettitudine di un traduttore inetto, porka pozzanga! (Indovinare di che colore avevo le calze mentre me l’inventavo)