Ne ferisce di più la penna che la spada (cit. Jack Unterweger)
Non molto tempo fa ho fatto la mia solita spesa virtuale su Amazon.it e, spulciando tra i risultati (piuttosto esigui, a dire il vero) che la chiave di ricerca "serial killer" mi dava, ho trovato un interessante resoconto giornalistico sulla vita, le opere e gli omicidi di Jack Unterweger; uno dei serial killer con il quale mi sento più in sintonia, dato che oltre ad ammazzare prostitute si dedicava nel tempo libero alla professione dello scrittore. Stimato commediografo e scrittore Viennese, Unterweger uccise undici prostitute ("una squadra di calcio di puttane" cit. Theresa Strassier, madre di Jack) tra il mese di maggio 1990 e quello di marzo 1992, mese in cui gli U.S. Marshals lo arrestarono a Miami, Florida. Di queste undici, tre furono uccise a Los Angeles, durante una sua trasferta per un reportage giornalistico sulla prostituzione, sette in Austria e una dalle parti di Praga. Il metodo con il quale Jack Unterweger convinceva le prostitute a smettere per sempre di fare quella vita (e qualsiasi altra in generale) era quello abbastanza classico dello strangolamento: "Jack lo strangolatore" - così fu soprannominato durante il processo - era solito carezzare il collo delle disgraziate usando la biancheria intima delle sue stesse vittime, non prima però di averle ammanettate, violentate e malmenate. E' stato anche grazie a questa sua particolare "firma", che al processo fu riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. Jack era diventato uno scrittore famoso in tutta l'Austria negli anni ottanta, quando il suo romanzo Fegefeur (Purgatorio) fu dato alle stampe riscuotendo un enorme successo di critica e di pubblico (tanto che ne fu successivamente tratto un film), mentre Jack scontava una condanna all'ergastolo per l'omicidio di un'altra ragazza che aveva compiuto all'età di ventiquattro anni. "Fegefeur", pubblicato a puntate nel 1982, fu il suo lasciapassare per ottenere la libertà anticipata: il romanzo raccontava a grandi linee la sua vita e convinse i giudici che Unterweger si era pentito profondamente del suo gesto e perciò meritava uno sconto di pena. Per dimostrare quanto lungimiranti fossero stati i suoi benefattori togati, nei due anni scarsi che seguirono il suo rilascio, "Jack lo strangolatore" si diede da fare per recuperare il tempo perduto, e prese a sterminare prostitute come un gatto le lucertole...
P.s. Il titolo del libro da cui ho ricavato le informazioni che trovate in questo post è "Jack all'inferno", l'autore è John Leake e l'editore Mondadori (collana Strade blu): ne consiglio vivamente la lettura a chiunque voglia approfondire l'argomento e agli appassionati, come il sottoscritto, dell'argomento serial killer.