La trama (con parole mie): Irving Zisman, ottantaseienne dalle voglie incontrollate da poco rimasto vedovo, deve d'improvviso fare i conti con il nipote di otto anni Billy, che sua figlia, in procinto di essere incarcerata, gli affida affinchè il vecchio lo accompagni dal Nebraska, dove vive, fino in North Carolina in modo da lasciarlo nelle mani dell'ancor meno affidabile padre.Il viaggio sarà un modo per costruire un rapporto tra i due, e liberare i lati più oscuri tenuti prigionieri da Irving - anche se sarebbe più corretto scrivere da sua moglie - per quarantasei lunghi anni.In questo modo, pare quasi la trama di un film drammatico, ma non illudetevi troppo: è soltanto l'ennesimo tiro mancino della banda di Jackass.
Fin dai tempi delle sue prime scorribande su MTV, Jackass è stato uno dei guilty pleasures che più mi sono goduto nel Nuovo Millennio, nonchè un vero e proprio compagno di goliardate e visioni da disimpegno di neuroni nel mio periodo più wild - parliamo del duemilasei/duemilasette, quando il cofanetto in dvd della serie completa girava in loop nell'allora casa Ford -: ho sempre voluto un gran bene al gruppo di cazzoni che originarono la trasmissione e regalarono al loro pubblico i successivi tre film dalla stessa ispirati, tanto da non potermi fare mancare il recupero della nuova fatica della premiata ditta Jeff Tremaine - regista e produttore dell'intera "saga" -, Johnny Knoxville - stuntman e volto del gruppo - e Spike Jonze, che nonostante il nome illustre ed i lavori decisamente indie ed autoriali nel corso degli anni ha mantenuto un'anima pane e salame che l'ha legato sempre più a questo branco di scombinati guidati solo ed esclusivamente dalla voglia di divertirsi.Bad grandpa - o come è stato distribuito qui da noi, Jackass: nonno cattivo - si inserisce alla perfezione nella "ricerca" - se così vogliamo chiamarla - di questo wild bunch di unire i rischi degli stunt ad una comicità molto volgare e molto trash che pesca a piene mani dal bacino delle candid camera: sfruttando un plot che ricorda i road movie in stile Sundance ed una coppia di protagonisti davvero sopra le righe - il finto ottantaseienne Knoxville ed il piccolo e sorprendente Billy/Jackson Niccol, che dimostra di essere un Jackass già in tenera età -, tra una citazione e l'altra - da Little Miss Sunshine a Libera uscita - Tremaine guida il pubblico attraverso una serie di gag orchestrate da un charachter ben oltre ogni limite, una sorta di versione sotto metanfetamina del Bruce Dern di Nebraska - curioso anche che il punto di partenza del viaggio sia Lincoln, meta di padre e figlio nella pellicola di Alexander Payne appena citata -.Se, però, alcuni passaggi risultano assolutamente esilaranti - il giro sulla giostra del nonno o l'improbabile pomeriggio al Bingo -, la struttura da film vero e proprio finisce per patire una costruzione ancora vicina a quella della trasmissione e dei film dedicati al brand di Jackass, suddivisi in capitoli che corrispondevano ai singoli "esperimenti" del gruppo, rischiando di stancare lo spettatore non avvezzo a questo tipo di prodotto e soprattutto impreparato al livello di volgarità del quale sono capaci i membri della premiata ditta fondata da Tremaine e Knoxville.Personalmente, il mio consiglio è quello di godersi un prodotto come questo per quello che è, con tutti i suoi limiti artistici e quelli morali, lasciando che i neuroni si prendano una serata di vacanza per svaccarsi sul divano ridendo di pancia delle evoluzioni di Knoxville nei panni del suo "bad granpa", che aveva già scaldato i motori ai tempi della serie su MTV grazie alle gag legate ai finti anziani sguinzagliati per le strade con le loro macchine elettriche.
Non parliamo di roba fine, ma a volte, quando la stanchezza prende il sopravvento e si arriva alla fine dell'ennesima giornata pesante al lavoro, questo tipo di prodotti è l'ideale, così come per le serate con gli amici: e proprio in questo senso, si chiude anche con una punta di commozione grazie alla dedica a Ryan Dunn, membro dei Jackass originali scomparso a seguito di un incidente stradale.
Anche i cazzoni, in fondo, hanno un'anima.
E parlo per esperienza.
MrFord
"I'm just a gigolo and everywhere I go,
people know the part I'm playin'.
Pay for every dance, sellin' each romance,
ooohh what they're sayin'?
There will come a day, when youth will pass away,
what will they say about me?
When the end comes I know, there was just a gigolo's
life goes on without me."
Louis Prima - "I'm just a gigolo" -