Il processo si aprirà il 25 gennaio e il cardiologo rischia fino a quattro anni di carcere e l’interdizione dall’esercizio dell’attvità medica. Murray ha sempre respinto qualsiasi responsabilità nel decesso di Jackson, sostenendo che lo stava curando per i problemi di insonnia e che di fatto fu il Re del Pop a togliersi la vita assumendo una dose letale del sedativo mentre lui era in un’altra stanza.