A tavola si sa, spesso ci si confessa. In fondo noi "siamo quello che mangiamo" e molto di noi dicono le abitudini alimentari, i piatti preferiti, le capacità culinarie. E questa storia ci racconta un lato poco conosciuto di un artista che ha rivoluzionato l'arte!Gli spaghetti al ragù, il roast beef con yorkshire pudding, i cavoletti di Bruxelles con crema dolce di cipolle. Tutto questo in una casa a Springs, piccolo centro vicino East Hampton, nello Stato di New York, dove la tavola era sempre imbandita e i profumi dell'orto si mescolavano a quelli della cucina. Era la casa del pittore Jackson Pollock e di sua moglie Lee Krasner, artisti ma anche buongustai ai fornelli.Erano gli anni Cinquanta e quella casa era il rifugio della coppia, ma anche il laboratorio artistico del maestro dell'action painting. Che tra una pennellata e l'altra, si dilettava in cucina preparando piatti per gli amici artisti di passaggio. Il piatto forte di Pollock erano gli spaghetti al pomodoro, sapeva far bene anche il pane, ma il suo asso nella manica era la torta di mele, con cui aveva vinto anche una gara alla fiera locale.
E' visitando questa casa-museo, con la cucina ricca di utensili, che la fotografa Robyn Lea ha avuto l'idea di scrivere del lato goloso del pittore. Robyn Lea raccoglie così interviste, trascrive ricette, le fa realizzare da un gruppo di chef e le fotografa: il risultato è un libro: Dinner with Jackson Pollock. Un diario saporito che ruota attorno a quella casa tra la campagna e il mare, in cui aromi, profumi e sapori attiravano un gran numero di ospiti, spesso importanti, che sedevano attorno al tavolo per parlare d'arte e allestire mostre.C'erano spesso Rothko e de Kooning, che si intrattenevano in lunghe discussioni animate da temi d'attualità e troppe bottiglie di vino. Peggy Guggenheim e il suo assistente Howard Putzel, che lì organizzarono una personale dell'artista mangiando Cordon Bleu e bevendo bourbon.Il libro, in uscita da Assouline, racchiude la passione di Pollock per la cucina, spiegando le sue ricette preferite. Ma sopratutto restituisce il mondo intimo che marito e moglie condividevano nella casa di Springs, fatto di tranquillità: dopo cena spesso i due artisti se ne stavano seduti sotto il portico a guardare la luna. Senza neanche il bisogno di parlare.Per tutte le info: http://www.assouline.com/dinner-with-jackson-pollock.html
Fonti: www.repubblica.it
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