Jacques Brunel, Treviso e la Nuova Franchigia: parla il ct

Creato il 31 maggio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Andrea Bongiovanni per La Gazzetta dello Sport

Dal raduno di una settimana a Soncino/Orzinuovi, a quello lampo di Roma: con alcune certezze in più. Per numerosi giocatori della Nazionale che stasera si ritrovano nella
Capitale, da dove sabato partiranno per l’Argentina e il tour delle Americhe, i giorni scorsi sono stati molto delicati. In ballo il futuro professionale e, quindi, personale. Finalmente, dopo settimane di dubbi, ora la situazione è un po’ più chiara. Gli Aironi hanno chiuso definitivamente le ali (dodici dei trenta azzurri dell’attuale gruppo arrivano da lì) e la nuova franchigia battente bandiera Fir ha preso forma. Il bello è che, per quanto occulto, il direttore delle operazioni, soprattutto di quelle prettamente tecniche, è Jacques Brunel. Dichiararlo, per diversi motivi, non è politicamente corretto. Ma è nella realtà dei fatti.  Per lo sport italiano si tratta di una clamorosa prima volta. Mai una squadra di così alto livello è stata direttamente gestita da una federazione. «Il legame tra noi e la franchigia — dice Brunel, sul volto un’abbronzatura da campo — sarà molto forte. Sono state trovate valide soluzioni, vantaggiose per tutto il movimento. Ricalcano quelle adottate nei Paesi rugbisticamente più evoluti, dal Galles alla Scozia. Il periodo di transizione, per gli atleti coinvolti, non è stato facile. Ma adesso penso possano essere sereni. I rapporti con Treviso saranno diversi? Sì, ma ugualmente improntati sulla collaborazione reciproca. Su queste basi, per esempio, poggia il mio con l’allenatore Franco Smith. Gestiamo gli stessi giocatori, tecnicamente e fisicamente: loro per trenta settimane all’anno, noi per quindici. Non possiamo non remare nella stessa direzione».

(…)Per la franchigia, a totale capitale federale e con Parma sede operativa, resta da risolvere il problema della denominazione ufficiale, dell’eventuale coinvolgimento diretto di consiglieri Fir e del campo di gioco: sarà uno tra quello di Moletolo, nella stessa Parma, il Mirabello di Reggio Emilia o lo Zaffanella di Viadana. In queste ore, dopo una serie di colloqui individuali, va definendosi la rosa dei giocatori: l’ossatura, naturalmente, sarà quella degli Aironi. Dovranno accettare una riduzione economica. «Siamo sollevati – dice a nome di tutti Marco Bortolami, che il 9 giugno in Argentina, assente Sergio Parisse, con ogni probabilità tornerà capitano azzurro dopo cinque anni (Castrogiovanni l’alternativa) – in
molti facevamo già base a Parma con famiglia. E il coinvolgimento di Brunel è una garanzia». Del gruppo non faranno più parte Masi (al Lione), Alberto De Marchi e Toniolatti
(a Treviso), Romano (ai Saracens), Staibano (ai London Wasps), Del Fava (al Newcastle), mentre tra gli inserimenti ci sarà Giazzon e probabilmente Bocchino, Ferrarmi, Majsterovic e Barbini. La Nazionale ha una nuova costola.


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