Jailbreak, Apple al contrattacco

Da Pinobruno

Deterrenza. Apple reagisce al boom di jailbreak dell’ultima versione di iOS agitando lo spettro dell’instabilità, della vulnerabilità, della perdita di performance della batteria, dei malfunzionamenti e – in ultimo – della perdita di garanzia. Nello stesso giorno in cui il team evad3rs ha messo a disposizione il tool evasi0n per sbloccare i dispositivi, la mela ha aggiornato la pagina delle controindicazioni:

Unauthorized modification of iOS can cause instability, security vulnerabilities, shortened battery life, and other issues

In realtà non c’è nulla di nuovo. Apple ha sempre diffidato gli utenti paventando gli stessi rischi. La versione italiana della pagina di controindicazioni è ferma al 27 settembre 2010 e sembra copia conforme:

Apple sconsiglia vivamente di installare software di modifica di iOS. Inoltre ricordiamo che la modifica non autorizzata di iOS corrisponde a una violazione del contratto di licenza utente finale di iPhone e di conseguenza Apple può negare un intervento di assistenza a un iPhone, iPad o iPod touch su cui è installato un software non autorizzato.

Perché si fa jailbreak? Lo spiega correttamente e senza velleità ribellistiche Christopher Breen, veterano del mondo Apple e commentatore di punta di MacWorld. Finché iOS sarà un sistema bloccato e chiuso, che limita la potenzialità di strumenti potenti e costosi come iPhone e iPad, lo sblocco del dispositivo è quasi un obbligo per gli utenti tecnologicamente più evoluti:

My most fervent hope is that iOS (and media license agreements) will evolve to the point where I find jailbreaking entirely unnecessary. Until that time comes, however, I’m a jailbreaker.

Appunto.


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