Jailbreak: per EFF non è un crimine…

Creato il 11 novembre 2014 da Nextgenteam @nextgenteam10

Jailbreak: per EFF non è un crimine…
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Al giorno d’oggi sono disponibili sul mercato numerose scelte per quanto concerne il lato hardware e software della telefonia e del settore tablet, andando dall’iPad di Apple fino al Nexus 9 di Google, passando per gli iPhone 6 e il Nexus 6 e finendo con i prodotti Lumia.

Ognuno di noi può scegliere il proprio device secondo le proprie esigenze, ma quest’ultime potrebbero anche espandersi oltre alle normali funzioni concesse sullo smartphone/tablet di cui si dispone.

Perciò molti utenti si rivolgono al Jailbreak (iPhone/iPad) o al root (Android) per personalizzare ancor di più il proprio dispositivo. Le aziende giustamente non vedono di buon occhio queste procedure.

La Electronic Frontier Foundation (EFF) è un’organizzazione internazionale no-profit di avvocati rivolta alla tutela dei diritti digitali e della libertà di parola nel contesto dell’odierna era digitale.

Giovedì scorso EFF ha postato un post in un blog dichiarando di voler mantenere legali il root ed il Jailbreak con la frase: jailbreaking is not a crime , cioè fare il jailbreak non è un crimine.

In settimana la fondazione ha organizzato una petizione con il Librarian of Congress and Copyright Office, ossia l’ufficio americano per la tutela dei diritti d’autore, per estendere ed espandere l’esenzione che permetta di “jailbrekkare” il proprio smartphone dalle restrizioni,  senza incorrere in sanzioni della DMCA (Digital Millenium Copyright Act).

L’EFF ottenne questa esenzione già nel 2010 e nel 2012, ma per alcune pesantezze burocratiche è costretta a tornare ogni tre anni all’ufficio copyright per rinnovare questa petizione.

L’organizzazione ha inoltre aggiunto che, considerati gli eventuali rischi di sicurezza, potrebbe rendersi necessario effettuare il root o il jailbreak su dispositivi non più supportati con aggiornamenti per espandere le funzioni di un dispositivo che potrebbe considerarsi ormai superato, quando magari non lo è.

EFF ha infine ribadito che in molti potrebbero pensare che le leggi sul copyright dovrebbero infischiarsene di ciò che facciano gli utenti sui propri prodotti, ma il fatto è che il software di cui si usufruisce prescrive un contratto stipulato fra l’utenza e l’azienda all’atto di vendita secondo cui il consumatore si impegna a rispettarlo, ed è qui che entra in gioco la legge che ha un punto d’appiglio per poter aumentare il controllo del produttore sui nostri dispositivi.

Penso che ognuno di noi è libero di scegliere ciò che è meglio per se stessi dopo aver considerato le eventuali conseguenze e i rischi a cui si è esposti, senza dover essere obbligati a dover usare un device ad accesso limitato.

Voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti qua sotto e se volete farvi un’idea migliore in merito all’EFF vi rimandiamo QUI e QUI per le dichiarazioni ufficiali.

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