James Hansen: “Ridurre le emissioni di CO2 con il nucleare”

Creato il 26 novembre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Se le emissioni di CO2 resteranno nei prossimi anni ai livelli di oggi, il nostro pianeta rischia una catastrofe globale.
Non usa mezzi termini per descrivere l’attuale situazione climatica James Hansen, celebre professore di fisica atmosferica della Nasa e autore del saggio Tempeste. L’affermazione dello studioso non parte da calcoli astratti, ma dall’osservazione dei cambiamenti che la Terra ha subìto nel tempo: “Sappiamo che nel passato livelli di CO2 tra 380 e 500 parti per milione hanno sempre portato a una rapida disgregazione delle calotte glaciali – afferma Hansen. Oggi siamo arrivati a 392. Stiamo quindi correndo il rischio di rendere inabitabili gran parte delle coste, per la crescita dei mari dovuta alla fusione dei ghiacci”.
Come correre al riparo allora? Secondo Hansen le misure adottate per ridurre le emissioni e, quindi, prevenire il surriscaldamento globale, non sono sufficienti: “L’accordo di Copenaghen – continua -  prevede di fermare la CO2 a 450 parti per milione, il che destabilizzerebbe in pochi decenni le calotte polari, innescando il rilascio del metano bloccato sotto gli oceani e nel permafrost artico. Se quel metano si libererà, la Terra sarà preda di un effetto serra fuori controllo”.
Bisogna, allora, riportare le emissioni di anidride carbonica al di sotto delle 350 ppm, percorrendo altre strade. Le fonti energetiche, ad esempio, svolgeranno un ruolo di primo piano: per Hansen è fondamentale ridurre quanto più possibile l’utilizzo dei combustibili fossili, a favore delle rinnovabili e, soprattutto, del nucleare.Bisogna rimpiazzare quanto prima possibile le centrali a carbone di Usa e Cina con il nucleare”, conclude. L’energia atomica, con le sue bassissime emissioni di CO2, potrebbe dare davvero un’importante contributo se non per risolvere, almeno per migliorare le condizioni del nostro pianeta.