James Webb, a metà strada verso la partenza

Creato il 29 dicembre 2015 da Media Inaf

Gli specchi primari del James Webb Space Telescope in via di installazione. Crediti: NASA’s Goddard Space Flight Center/Chris Gunn

Anche se l’Hubble Space Telescope continuerà a funzionare fino al 2020, è già pronto (o quasi) il suo successore, il già famoso James Webb Space Telescope, che partirà per lo spazio nel 2018. Negli ultimi giorni la NASA ha installato 9 dei 18 specchi di volo che permetteranno al telescopio di osservare – con una precisione mai vista prima – l’Universo e tutti i suoi misteriosi fenomeni. Il James Webb è il frutto del lavoro degli esperti di NASA, ESA e CSA.

Gli ingegneri del Goddard Space Flight Center utilizzano un braccio robotico per facilitare le operazioni di manovra e montaggio dei segmenti esagonali, ognuno dei quali misura 1,3 metri e pesa circa 40 chili. I 18 segmenti formeranno un unico grande specchio primario di 6,5 metri di larghezza (cioè quasi tre volte più grande di quello di HST). L’installazione verrà completata a inizio del 2016 e JWST sarà 100 volte più potente di Hubble.

I 18 segmenti di specchio verranno ripiegati nella parte posteriore del telescopio in fase di volo nel vettore di lancio. Gli specchi verranno poi riportati in posizione una volta in orbita. La più grande caratteristica del telescopio è un parasole a 5 strati della grandezza di un campo da tennis che attenua il calore del Sole di un milione di volte. Per portare a termine le diverse indagini scientifiche, gli specchi devono rimanere allineati con precisione millimetrica, anzi nanometrica: durante il funzionamento il backplane non deve muoversi di più di 38 nanometri, circa un millesimo del diametro di un capello umano.

Gli specchi sono stati costruiti dalla Ball Aerospace & Technologies Corp., che da anni si occupa di componentistica ottica e sistemi di specchi ultraleggeri. Gli specchi sono stati realizzati in berillio ultraleggero, scelto per le sue proprietà termiche e meccaniche a temperature criogeniche (tra -406 e -343 gradi Fahrenheit). La particolarità del Webb è che tutti gli specchi sono ricoperti d’oro, invece che d’allumino come negli specchi classici utilizzati dai telescopi ottici: l’oro riflette la radiazione infrarossa in maniera più efficace.

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni