Jamme a mare cu tuttӏ panni

Creato il 29 agosto 2011 da Mriitan @MassiRiitano

Gli ultimi eventi socio/economici, ci hanno regalato eruditi commenti e interventi memorabili sulle possibili soluzioni delle “crisi” (non è una sola). Mi hanno molto colpito, quelle effettuate dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Sua Santità Papa Benedetto XVI, il primo intervenendo al meeting di Cl a Rimini, il secondo all’oceanico incontro di Madrid delle Giornate della Gioventù. I temi trattati, non potevano non tener conto della situazione economica attuale, e i due “giovani” hanno indicato i loro punti di vista laico e cattolico sui quali riflettere.

Mi è sembrato opportuno riportare sul nostro blog la discussione, perchè come il titolo indica non abbiamo nemmeno il tempo di spogliarci prima di raggiungere il mare, perchè questo, ci ha già raggiunti. Avendo il tempo possiamo senz’altro andarci a leggere accuratamente i due interventi ma volendo sintetizzare, ritornando a sottolineare le responsabilità che tutti si devono assumere nel tentativo di ridare dignità a milioni di persone ridotte a brandelli dagli eventi (e non mi riferisco agli speculatori di borsa), i due giovanotti, illuminano la strada l’uno indicandone una basata sulla fede e sulla “speranza” (leggittimi ma un po’ passiva a parer mio), l’altro invitando tutti a rimboccarsi le maniche ed affrontare la vita con più umiltà. Vedete a volte alcune persone dicono ciò che ti aspetti da altre ma poi riflettendo, ti accorgi che in momenti di difficoltà si arriva tutti allo stesso risultato. 

Esco allo scoperto e sottolineo ciò che il nostro Presidente ha invitato a fare e che io condivido pienamente soprattutto nell’educazione che stiamo impartendo ai nostri figli, mai contenti soprattutto dei beni materiali ottenuti a volte in scandaloso eccesso. Inutile la falsa retorica della fame nel Corno d’Africa: è certo che dobbiamo rapportaci ai nostri luoghi e tempo, ma non possiamo nemmeno non capire che continuando così ci autodistruggiamo. E ritornando al giovanotto napoletano, ci ha riferito il concetto della felicità come bene da perseguire e che non può essere solo il livello di ricchezza esteriore ma privilegiando e alimentando il più possibile quella interiore. (anche con la fede se vogliamo).

Molti diranno, bella scoperta, ma è bene sottolinearlo: dire certe cose ad ampie platee ribadendo concetti semplici ed universalmente condivisibili non fa mai male. Chi, pensava dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, che nel 2011 l’Italia sarebbe stata parte integrante di almeno 3 missioni di cosidetta “pace”?

Non si fa male quindi a ribadirlo sempre che bisogna “riumanizzare” la società, riappropriarci di beni assolutamente gratuiti ma infinitamente genuini ed economici e soprattutto insegnarlo ai nostri figli ed essere felici con loro.

Antonio


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