Jane Austen. 200th Anniversary
SognandoLeggendo. Lo Speciale.
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Recensione di Emma
Titolo: Emma
Autore: Jane Austen (trad. P.Meneghelli; intr. O.De Zordo)
Edito da: Newton Compton (Collana: Grandi tascabili economici)
Genere: Romance storico, I Grandi Classici, Letteratura
Prezzo: 6,00€
Pagine: 320 pag.
Voto:
Trama: Ereditiera giovane, bella e un pò viziata, sola ed intelligente, Emma Woodhouse si impegna combinando matrimoni di amici e parenti, senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l’immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono, così, una serie di fraintendimenti, quasi una “commedia degli equivoci”. In fondo, Emma si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.
Recensione
di molly68
“Sarà un’eroina che non piace a nessuno, tranne che a me”,
scrisse Jane Austen riferendosi alla sua “Emma”.
A differenza delle eroine che Jane Austen ha raccontato fino a questo romanzo (1815), Emma Woodhouse è ricca, bella e intelligente (tutte e tre le cose insieme!), ma anche vanesia e un pò snob. Tutto questo, contro ogni ragionevolezza e ogni avvertimento della stessa autrice (ma attenzione, non dimenticate che la Austen usa tecniche sottili e impalpabili per dire il non detto e guidare il lettore esattamente dove vuole lei), non fa che attirarle le simpatie incondizionate di chi legge, affascinato dalla sua mancanza di buon senso, dal suo essere viziata e dalla sua vivace immaginazione.
La storia è molto semplice: Emma, dichiaratamente contraria all’idea di sposarsi, trascorre le sue giornate a combinare matrimoni tra amici e conoscenti, vedendo spesso la realtà in modo diverso da quella che è, cercando di controllare il destino degli altri ed eleggendosi ad artefice dell’altrui felicità. Sarà Knightley, burbero amico di famiglia e unico a trattarla in modo sincero, a farla ravvedere e a sposarla dopo una serie di equivoci che rendono comici gli avvenimenti e conducono alla morale conclusiva.
L’azione si sviluppa attraverso gli equivoci, causati da una cattiva comunicazione e da errori di valutazione, e si sviluppa in un crescendo, fino al chiarimento finale. Emma è come un labirinto, un mondo illogico e contraddittorio, nel quale ci si avventura tra allusioni e informazioni parziali, incuriositi sempre di più dagli indizi che l’autrice dissemina tra le righe e chiedendosi dove ci condurrà la frivola ereditiera.
A ben guardare, però, quando ci rendiamo conto di quale sia la vera motivazione che porta la protagonista ad agire in un certo modo e ad interpretare a modo suo la realtà, Emma ci fa tenerezza: è sola (notatelo fin dal titolo, un’unica, emblematica parola: il suo nome), tutto ruota attorno a lei ma senza toccarla; non ha amiche, non sa relazionarsi con gli altri, se non creando fraintendimenti e incomprensioni. Come sempre, la Austen ci racconta una cosa, ma attraverso le reazioni del personaggio ci mostra come è davvero la realtà; descrivendoci i difetti della sua eroina, ci fa vedere come, in fondo, essi siano poco gravi e si annullino al confronto con le qualità che la ragazza possiede, prima fra tutte la libertà. Emma non accetta la superiorità maschile, non vuole sposarsi, rifiuta di farsi imprigionare nei rigidi schemi educativi che spettano alle protagoniste dei romanzi del suo tempo. E come per ribadire la propria indipendenza dalle convenzioni, alla fine della storia l’eroina avrà corretto il tiro, ma non sarà cambiata. Lei è semplicemente se stessa, Emma, e non può diventare altro.
Qui, forse più che negli altri libri di Jane, il testo lavora costantemente su due livelli: apparentemente, l’autrice dichiara verità che appaiono inconfutabili, ma, leggendo con attenzione, affiorano dalle pagine di Emma gli elementi contraddittori che rivelano il suo vero pensiero; si critica senza esporsi e si sovverte un ordine senza realmente infrangerlo.
Frequenti in questo romanzo i flussi di pensiero (la narrazione è in terza persona, ma spesso la Austen ricorre al discorso indiretto libero per mostrarci i pensieri del personaggio in modo apparentemente imparziale); è presente una storia d’amore che non è una vera e propria storia d’amore (intuiamo fin dalla prima apparizione il destino di Emma e Knigtley; più passionale l’intreccio amoroso secondario, quello tra Jane Fairfax e Frank Churchill), e un finale che dà a ciascuno quel che si merita: alla frivola e superficiale Emma uno status sociale e l’affetto di Knightley; alla più profonda Jane Fairfax, invece, il vero amore.
Un altro passo verso la nuova visione di Jane Austen che, superata l’ironia e la critica della società contemporanea, nel successivo romanzo, Persuasione, porrà il cuore al centro di tutto, a discapito del buon senso. Ma questa è un’altra storia.
Le puntate del nostro speciale su Jane Austen e le sue opere:
i link successivi alla puntata che avete appena visionato si attiveranno di giorno in giorno, mano a mano che gli articoli verranno pubblicati.
- #1 – Jane Austen. 200th Anniversary – Duecento e non sentirli…
- #2 – Ritratto di Jane. Biografia, note e approfondimenti sulla vita della scrittrice.
- #3 – Recensione di Ragione e Sentimento
- #4 – Jane Austen al cinema. Parte 1
- #5 - Recensione di Orgoglio e Pregiudizio
- #6 – Il Telefilm. Orgoglio e Pregiudizio (1995)
- #7 – Racconto “Betrayal and innocence” di Monica Serra
- #8 - Recensione di Mansfield Park
- #9 - Racconto “Steamfield Park” di Monica Serra
- #10 – Recensione di Emma
- #11 – Jane Austen al cinema. Parte 2
- #12 - Recensione di L’abbazia di Northanger
- #13 – Racconto “Northanger Abbey’s Secret” di Monica Serra
- #14 – Recensione di Persuasione
- #15 – ARecensione de Il Diario di Mr Darcy di Amanda Grunge
- #17 – Manga tratti dalle opere austiane
- #18 – …
Stay tuned!