Carissimi Lettori e amici di Old Friends & New Fancies,
voglio parlarvi oggi - in tono molto informale - di un romanzo che ho appena finito di leggere e che mi ha riappacificato con questa serie - quella scritta da Stephanie Barron - che vede Jane Austen nei panni di investigatrice. Dopo un inizio molto promettente (Jane e la disgrazia di Lady Scargrave), infatti, il gradimento per questi romanzi era andato lentamente a decrescere, tanto che avevo assegnato al terzo romanzo della serie (Jane e il mistero del medaglione) appena due stelle. Tuttavia ho continuato ad acquistare i volumi, che TEA pubblica periodicamente (circa due all'anno) e che sono arrivati in giugno all'ottavo caso, con Jane e l'eredità di Sua Signoria.
Quando sono entrata a casa con l'ottavo volume, ho deciso che era il caso di correre ai ripari e riprendere a leggere al più presto la serie, laddove l'avevo interrotta. È stato così che ho letto Jane e lo spirito del Male.
Recensione di LizzyGee Un buon modello per Frank Churchill
Cominciamo col parlare della serie: Jane e la disgrazia di Lady Scargrave (TEA, ottobre 2008) è stata una delle mie prime letture di Austen Inspired Novels e mi ha piacevolmente attratta verso il genere. La qualità è indubbiamente ottima: da bravo ex-agente della CIA, Stephanie Barron sa come condurre le sue ricerche e come sfruttarle al meglio.
La Barron sarebbe dunque soltanto la 'curatrice' di memorie che Jane Austen aveva voluto preservare solo per le sue nipoti. È molto interessante ritrovare nel corso della lettura le note della curatrice-Barron, che spiega curiosità di carattere storico o letterario, per coloro che conoscono meno intimamente la nostra scrittrice preferita o il contesto storico.
L'interno del teatro di Drury Lane, 1808
Dopo un lungo periodo di attesa, dunque, ho intrapreso la lettura del quarto caso e... delizia delle delizie: ho ritrovato la MIA Jane Austen!
Il caso è ambientato nella zona di Canterbury (Kent) nel 1805, subito dopo la morte del reverendo Austen. Jane è in visita dal fratello Edward (Neddie) e dalla cognata Elizabeth (Lizzy, una fonte di ispirazione, tanto che talvolta sono giunta a considerarla la vera protagonista del romanzo, come se fosse Lizzy Bennet!) nella tenuta di Godmersham.Godmersham, Kent
Il caso è legato alle corse ippiche ma, soprattutto, è immerso nella Storia, quella storia che Jane Austen faceva entrare pochissimo nei suoi romanzi, ma che tuttavia influenzava la sua vita.In quel periodo Napoleone era sul punto di invadere l'Inghilterra. Il Kent, in quanto regione meridionale costiera poteva essere proprio uno degli obiettivi per lo sbarco delle truppe e la minaccia di evacuazione aleggiava su tutte le tenute signorili della zona. Essendo poi la prima vittima della storia una signora francese, la prima cosa a cui si pensa è lo spionaggio o il tradimento.
Numerosissimi i riferimenti (e le citazioni da romanzi e lettere) alla vera vita di Jane Austen e le fonti di ispirazione (come ho detto prima con capovolgimento dei ruoli) per i suoi scritti.
Particolare attenzione è riservata all'architettura di giardini, ai suoi esponenti (Lancelot "Capability" Brown, Humprey Repton) e ai suoi stili. In Mansfield Park Jane Austen coglierà l'occasione per esprimere le sue opinioni, con la sua solita penna affilata.
Humphrey Repton, Tatton Park, Cheshire 1792, prima e dopo la trasformazione
Tuttavia ciò che mi ha maggiormente colpito è la 'storia ispiratrice' della relazione segreta di Jane Fairfax e Frank Churchill in Emma (da qui il titolo della recensione). Jane Austen (quella vera) 'salva' la sua coprotagonista dal destino di istitutrice (destino verso il quale la odiosa Mrs Elton cercava di spingerla). In Jane e lo spirito del male, invece, il personaggio parte già da tale situazione.Troppe giovani gentildonne di buona famiglia e patrimonio esiguo si erano consegnate alla relativa schiavitù del mestiere di istitutrice, né nobile né infimo, però suscettibile di essere apprezzato o disprezzato a seconda degli umori dei padroni di casa. Così, le istitutrici vivevano in una sorta di limbo un'esistenza che non era servile e neppure signorile, subendo mille umiliazioni, mille privazioni, perennemente obbligate a rimandare la realizzazione delle loro speranze soltanto per concludere i loro giorni nella povertà iniziale, costrette a sopravvivere col minimo salario ricavato inculcando un minimo d'istruzione a numerose ragazze frivole, sprecando del tutto la loro bellezza e sacrificando il periodo migliore della loro giovinezza.Unica pecca di questo libro, IMHO, è la traduzione del titolo, che avrei lasciato fedele all'originale (Jane and the Genius of The Place - Jane e il Genio del Luogo), con riferimento ad Alexander Pope, che aveva detto che nell'architettura di giardini niente si poteva ottenere senza rispettare il "genio del luogo", ovvero lo spirito che pervadeva e dominava il paesaggio.
Capability Brown, parco di Blenheim, Oxfordshire, 1764
Una lettura deliziosa per un falso d'autore: sembra di leggere veramente un diario di Jane Austen e ci si sente davvero vicini alla scrittrice, alla sua vita, al suo periodo e ai suoi pensieri.E non vedo l'ora di dedicarmi al quinto caso: Jane e l'arcano di Penfolds Hall!
Link Utili
☞ Stephanie Barron in Galleria Ritratti☞ Sito Autrice
☞ Blog Autrice
☞ Le recensioni dei primi 4 libri delle Indagini di Jane Austen, su Un tè con Jane Austen di LizzyS
☞ Le recensioni dei primi 4 libri delle Indagini di Jane Austen, su La Collezionista di Dettagli di LizzyP
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