Jane Goodall in Umbria, Francesca Rossi: Tutti la devono conoscere!

Creato il 14 maggio 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Jane Goodall

di Vanna Ugolini

L’evento Jane Goodall in Umbria, (Terni primo giugno, Perugia 2 giugno prossimi), la presenza in Italia della grande scienziata di fama internazionale, non è nato per caso. Dietro c’è altra passione e altra curiosità, quella di Francesca Rossi, violinista perugina, insegnante di musica che fortemente ha voluto questo avvenimento e per mesi ha lavorato creando contatti, arricchendone i contenuti e lavorando con centinaia di bambini perchè l’incontro con Jane diventi un vero e proprio evento per tutti quelli che la incontreranno. Jane Goodall sarà in Umbria il primo e due giugno, incontrerà i bambini e i ragazzi di Terni e Perugia, presenterà il suo spettacolo al teatro Morlacchi e ascolterà un coro di 800 bambini che canteranno per lei i brani del cd “Vermi, galline e scimpanzè” (Egea small) con testi e musiche originali che raccontano la vita della scienziata inglese.

Francesca Rossi, come hai conosciuto Jane Goodall?

L’anno scorso Gabriele (Mirabassi, clarinettista, musicista jazz conosciuto a livello internazionale e marito ndr) è stato chiamato in Germania per suonare durante un incontro pubblico di Jane Goodall insieme al chitarrista Wolfgang Netzer con il quale avevano già realizzato la colonna sonora di un fim documentario (Jane’s Journey) dedicato alla sua vita. Tornò da quell’esperienza folgorato dal suo carisma, dalla sua persona nella sua totalità: forza, ironia, consapevolezza. Io, da brava italiana ignorante, non la conoscevo. Sapevo della storia di Diane Fossey che morì per mano di bracconieri mentre studiava i suoi gorilla di montagna, ma di Jane Goodall non sapevo niente. Perchè, mi sono domandata, solo perchè non era morta? Cominciai a documentarmi: leggere libri, cercare biografie sempre più approfondite, guardarla su you tube ha occupato il mio tempo per l’intero mese di giugno dell’anno scorso e poi mi sono detta: tutti la devono conoscere! Lavoro da tanti anni con grandi quantità di bambini: elaboro progetti di didattica musicali e li realizzo con tante scuole materne ed elementari. Parlo con bambini in continuazione di tante cose e allora ho pensato che questo sarebbe stato l’argomento di questo anno scolastico. Con la complicità di grandissimi amici e bravissimi artisti ho cominciato ad elaborare il progetto: Mirko Revoyera si sarebbe occupato di scrivere il testo della storia (vera!) di Jane Goodall, Filippo Fanò avrebbe musicato le canzoni di cui io avrei scritto i testi e Stella Basile avrebbe illustrato il nostro progetto. E’ stato magnifico poter condividere l’entusiasmo con loro.

Che cosa può rappresentare Jane Goodall per i bambini e i giovani italiani, oggi?

Jane Goodall rappresenta una testimonianza di grandissimo livello per tutti noi, e raccontarla ai bambini è stato emozionante. Bimba curiosa, entusiasta, testarda e perseverante, Jane ha sempre improntato la sua vita alla ricerca e scoperta della natura e dei suoi abitanti, la sua famiglia umile la sostiene perchè crede in lei e il suo amore per gli animali la porta a realizzare i suoi sogni: dopo aver lavorato in un pub per pagarsi un viaggio in nave per l’Africa e essersi dichiarata disponibile ed entusiasta al lavoro duro (e gratuito) presso gli scavi di un sito archeologico sotto il sole africano, Jane viene notata e le viene affidato il primo grande incarico, l’osservazione degli scimpanzè. Da lì e per trent’anni Jane crea la più grande realtà intorno allo studio dell’etologia e dell’antropologia dell’ultimo secolo. E dopo, non è finita, passa gli ultimi trent’anni della sua vita sugli aerei a raccogliere fondi per scopi umanitari, ambientalistici ed ecologici. Questa è una storia che dà una speranza reale, chissà se ancora i sogni, se perseguiti con amore e perseveranza, possono portare a dei grandi risultati.

Come hai lavorato con i bambini sulla vita di Jane Goodall?

La storia di Jane Goodall è stata raccontata a circa 1.000 bambini e ragazzi delle scuole d’infanzia e primarie del territorio. In un progetto di Educazione Musicale è entrata la bella storia di Jane Goodall e i bambini l’hanno ascoltata, cantata e suonata come se si trattasse di Alice nel paese delle Meraviglie e la meraviglia più grande è stato scoprire che quella bimba era vera, che ora è una nonnina che racconta la sua storia (come tutte le nonnine). Da qui nasce l’idea di conoscerla e farla conoscere.

Come sei riuscita a organizzare l’evento?

Questa non è un’impresa facile. Jane Goodall passa la sua esistenza di signora ottantenne viaggiando 300 giorni l’anno per raccogliere fondi a sostegno degli scopi che il Jane Goodall Istitute sostiene. Chi vuole Jane Goodall si deve fare carico dei suoi progetti. Missione, se possibile, ancora più affascinante, perchè si tratta di reperire una somma minima di €. 10.000,00 da inviare a sostegno del Jane Goodall Institute Italia che si occupa del mantenimento di un orfanotrofio in Tanzania. A questo punto ho contattato Irene, il mio entusiasmo non bastava più avevo bisogno di qualcuno che conoscesse il mondo scientifico con il quale condividere il progetto. Irene Biagini lavora da tantissimo nel campo della divulgazione scientifica. Con la sua associazione Psiquadro ha sempre organizzato manifestazioni belle, coinvolgenti e di alto spessore scientifico. Con lei siamo andate a caccia di fondi e a parlare con i politici locali. Una bella risposta c’è stata data proprio dal Sindaco Boccali e dall’Assessore Ferranti che hanno immediatamente colto il messaggio positivo che cercavamo di dare a Perugia, alle sue famiglie, ai suoi bambini invitando Jane Goodall e hanno deliberato la somma minima per averla qui.



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