Recensione di Alessia Caputo
Una rivisitazione in chiave moderna
La storia è quella del reverendo Murdoch Soulis, oggi «vecchio severo dall’espressione cupa, senza famiglia, né servitori in una piccola e isolata canonica ai piedi del Bosco dell’Impiccato», ma all’epoca del racconto «giovanotto ed eccellente predicatore, con nessuna esperienza di vita religiosa». Una persona disincantata, presa dai suoi libri, anche troppo secondo molti, e per questo incapace di riconoscere il male soprattutto se si presenta travestito e ben nascosto. Così quando incontra Janet M’Clour, donna strana e a detta di tutti nel paese, capace di parlare da sola e vagare in ore sconvenienti, forse spinto dalla pietà e dalla vocazione, decide di accoglierla nella sua canonica come perpetua.
«E così quando si sparse la voce per tutto il villaggio che Janet M’Clour sarebbe andata a fare la governante alla canonica, la gente si infuriò con lui e con lei, e ci furono donne che non trovarono niente di meglio che andare alla porta di Janet e rinfacciarle tutto quanto si sapeva sul suo conto.»
Janet è strana, è magra, ha gli occhi da pazza ed è storta, ma questo non preoccupa il reverendo. I giorni passano tutti uguali fino a quando in una delle ricorrenti visite al cimitero il reverendo incontra un uomo «di statura enorme, nero come l’inferno e con occhi molto strani».
Questa improvvisa comparsa sconvolge l’equilibrio della canonica e Janet, da quel momento, per la prima volta appare agli occhi del reverendo come un essere terribile e diabolico.
Il racconto stesso sembra subire l’orrendo cambiamento. Le illustrazioni diventano via via più grottesche, spettrali, il volto di Janet incombe in primo piano, sghembo e lugubre. Il male e l’orrore diventano gli unici protagonisti. I colori caldi delle prime pagine lasciano il posto a quelli siderali del blu e del nero: i colori della notte. Sembra proprio che una notte profonda e torrida scivoli lenta sul racconto fino ad avvolgerlo del tutto.
«Janet sta tutta (come sta tutto il racconto) da una sola parte, la parte dell’oscurità, della notte, del male, di ciò che continuiamo a chiamare demonio. Stevenson si è compiaciuto, come Scott e Dickens, di raccontare storie di fantasmi come quelle che i contadini – e non solo – amavano raccontare e ascoltare nelle serate invernali di veglia intorno al camino.[...] Stevenson, per nostra fortuna, non ha mai dimenticato di essere stato un bambino e ha conservato ben viva dentro di sé la perspicacia dell’infanzia, ha preservato, invitando noi tutti a preservarla, quella parte di bambino che sta al cuore di ogni umana esistenza.» (Goffredo Fofi, nella postfazione al libro).
Nota sull’autore
Tusitala, il narratore di storie, così gli indigeni delle isole Samoa chiamavano R.L. Stevenson, che proprio in quelle isole visse gli ultimi anni della sua vita. Alla ricerca di un clima migliore per la sua tubercolosi, ma anche di un clima meno inquinato dal pregiudizio religioso e dalla morale vittoriana, tanto rigida quanto formale. Chissà se ai samoiani raccontò L’isola del tesoro o Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Noi lo immaginiamo recitare ai bambini i versi delle sue poesie o anche a rievocare quelle storie misteriose che gli raccontava l’infermiera Cummy quando era piccolo. Storie che lo affascinavano e gli toglievano il sonno. Agli adulti di certo anticipò le pagine dei Racconti del mari del sud e non c’è dubbio che lo ascoltassero con interesse. Come protagonisti riconoscenti per quella costante e irriducibile difesa dei diritti che Stevenson condusse contro le prepotenze e le prevaricazioni dei coloni bianchi.
Nota sull’illustratore
Maurizio A.C. Quarello, torinese di nascita, ha avuto numerosi riconoscimenti fra cui il prestigioso Prix de Médiateurs Figures di Montreuil. È oggi uno degli illustratori più affermati in Europa e ha illustrato moltissimi libri in Spagna e in Francia, dove collabora con le principali case editrici. Fra i suoi ultimi libri usciti in Italia L’autobus di Rosa di Fabrizio Silei, pubblicato anche in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Grecia, Norvegia e Brasile.
Per approfondire:
La recensione sull’Indro
La recensione su Zazie news
R.L. Stevenson, Janet la storta
Illustrazioni di M.A.C. Quarello
traduzione di Paola Splendore
orecchio acerbo, 2012
pp. 64, euro 15,00