Venerdì 18 dicembre, in occasione del terzo MadSoul party, Jangy Leeon e Truman Simbio presentano per la prima volta dal vivo, nella loro Milano, l’album Stato brado (MadSoul Music) al Boom Milano di Viale Campania 12. L’ingresso è libero. Ad aprire la serata uno showcase dei Mad Soul Legacy, gruppo di cui Jangy Leeon è parte, e dai dj set di Wego FTS e Dj Vynnil.
Jangy Leeon e Truman Simbio si conoscono da adolescenti nella piazzetta del comune a ridosso di Milano in cui crescono, Noverasco. Il primo classe 1987 il secondo 1984, ad accomunarli è la passione per l’hip hop: Jangy Leeon si dedica al writing, Truman Simbio al rap. Proprio grazie alla spinta di Truman Simbio, anche Jangy Leeon inizia a rappare e i due iniziano a bazzicare insieme le jam e le battle di freestyle soprattutto a Milano, la città dove frequentano le scuole e fanno le prime uscite.
Truman Simbio, nella prima metà degli anni duemila, nell’ambiente hip hop milanese diventa un vero fenomeno: i più lo considerano un rapper dallo stile unico e innovativo (Emis Killa nella sua autobiografia lo definisce un “genio”). Così i due decidono di formare un gruppo chiamato Stato Brado e tutto procede al meglio fino a quando Truman ha dei problemi personali che lo allontanano dalle persone che lo circondano. I due prendono strade diverse: Jangy Leeon negli anni si dedica con assiduità al rap trovando un timbro vocale ruvido che lo contraddistingue e, prima di incidere l’esordio solista (Lionel collection nel 2013), fa parte di varie realtà artistiche tra cui l’etichetta/collettivo 20100 Records (che produce il disco di culto a firma Mani Pulite) e realizza vari progetti con i membri del suo gruppo Mad Soul Legacy. Truman Simbio, invece, come lavoro ufficiale pubblica solo un EP ma trova sempre il tempo di frequentare le battle di freestyle mantenendo in forma il proprio flow.
Dopo più di dieci anni i due, con un’altra maturità, decidono prima di riallacciare i rapporti e poi di dare vita a un progetto musicale che riprenda quanto iniziato da ragazzini. Il lavoro sui brani ora può fare perno sull’esperienza di Jangy, così le tracce prendono corpo e tutto conduce a pensare alla nascita di un album che non può che intitolarsi Stato brado. Jangy si occupa della parte artistica: prima di tutto coinvolge dei beatmaker di livello capaci di attualizzare un suono underground dal sapore golden age, come Wego FTS, già parte dell’etichetta Mad Soul Music, Weirdo e Res Nullius dei Crazeology, Nero, i cui beat sono stati usati anche da membri del collettivo hip hop statunitense Army Of The Pharaohs, e Low Kidd, artista del roster Machete; in secondo luogo mette in gioco le sue competenze di fonico e ingegnere del suono per la produzione e le registrazioni. Ne esce un manifesto del rap underground in cui non manca l’autoironia, in cui il lato politicamente scorretto di Truman assume sembianze sui generis e in cui il timbro vocale ruvido di Jangy si esalta anche grazie all’alternanza con il flow pulito del socio. Stato brado è un condensato di spirito, attitudine, testi e linguaggio tipici dell’hip hop conditi dall’imprevedibilità di un vero outsider come Truman Simbio.