avevo mille cose per la testa da scrivere, ma ho aperto internet e ho visto il giappone.
tutto allagato, sballottato, tremolato, e, in qualche foto, perfino un po’ tritato, ma poco.
ho pensato a tutti i miei colleghi là, alle persone che ho conosciuto, al mochi e ai vecchietti che lo facevano, al tempio meiji, alla colazione servita al 29 piano di un albergo che di piani ne aveva cinquanta.
ho sorriso guardando le foto di repubblica, che riportavano il titolo “panico in giappone”…che se quella gente è nel panico allora io sto scrivendo dalla luna.
penso alle città di costa, invase dall’acqua, spero che nessuno si sia fatto nulla, spero che i contadini che ci hanno sorriso a onahama quando ci eravamo perse siano al caldo e al sicuro.
spero che la metropolitana piena di pazzi con la mascherina sia a posto.
ecco, è appena arrivata una mail, il mio collega, al quale ho scritto di corsa mi ha risposto adesso:
Dear Del Chiaro-san,
Thank you for e-mail
It was big earthquake and still we have several earthquakes.
Fortunately, I was at home today and I and my families are fine.
Currently all subway in Tokyo are stopped. Maybe my colleagues
will have tough time to get home tonight.
auguro a tutti i giapponesi tornare a casa.