Jaques Yves Cousteau diceva che siamo come violini solitari e per scoprire il mondo abbiamo bisogno di aprirci agli altri, suonando insieme in concerto. Può la conoscenza dell’ambiente marittimo far concertare idee di crescita sostenibile? Tra natura e archeologia, un gruppo di donne si immerge nell’ambiente marittimo dei Campi Flegrei. Scopriamo cosa accade intervistando, per la rubrica Mare dentro, Cristina Canoro del Centro Sub Campi Flegrei.
Cristina, lavori per il Centro sub Campi Flegrei. Dal parco archeologico di Baia sommersa ai relitti di navi moderne, cosa ci racconta il paesaggio marittimo del golfo di Napoli di cui dovremo essere consapevoli?
In primis mi presento, sono Cristina Canoro, sono istruttrice subacquea e presiedo il circolo di Legambiente a Pozzuoli.Ho iniziato la mia avventura negli abissi nel 2001, subito dopo la laurea e non ho più smesso. Da allora collaboro con il Centro Sub Campi Flegrei (CSCF) e nel 2006 ho fondato il circolo di Legambiente Pozzuoli, che è nato dalla condivisione con gli amici subacquei della passione per il mare e la tutela dell’ambiente. Nel 2001 abbiamo partecipato alla catena subacquea organizzata da Legambiente per chiedere l’istituzione del Parco Archeologico Sommerso di Baia, che è avvenuta nel 2002. Da quel momento il nostro impegno ed entusiasmo nel promuovere il parco è cresciuto in maniera esponenziale consentendoci alcuni importanti risultati. Il Parco Archeologico sommerso di Baia, area marina protetta di Baia (AMP Baia) è considerato da travel leisure il posto più cool dove fare immersioni.
In queste acque sono ancora ben visibili le costruzioni di epoca romana, oggi sommerse a causa del bradisismo. E’ possibile immergersi tra gli antichi piloni del Porto Giulio, tra le splendide mura della villa dei Pisoni, visitare le peschiere, vedere i mosaici, il tutto circondato da nuvole di pesci. Per citare solo l’ultima, la trasmissione Voyager del 4 agosto 2014 ha dedicato un servizio al Parco. Numerosi canali televisivi stranieri hanno girato documentari sul Parco che oggi è conosciuto in tutto il mondo come la Pompei Sommersa.
Gruppo di volontari di Legambiente con il Centro Sub Campi Flegrei, per l’attività “spiagge e fondali puliti” (2013)
Puoi spiegarci di cosa si occupa il Centro sub Campi Flegrei e cosa è il progetto Ambiente? Nel 2006 con l’istituzione del circolo di Legambiente abbiamo iniziato un percorso che si fonda sulla tutela dell’ambiente marino e sulla diffusione di conoscenza delle bellezze del nostro territorio. In sinergia con il circolo di Legambiente organizziamo campi di volontariato nel Parco sommerso di Baia con l’obiettivo di creare delle mappe subacquee rilevando le evidenze archeologiche e le caratteristiche biologiche degli organismi viventi presenti nei siti di interesse. Il progetto ambiente quindi, in linea con gli obiettivi di tutela dell’ambiente e di conoscenza del territorio prevede l’organizzazione di manifestazioni ed eventi a livello nazionale ed internazionale come Spiagge e fondali puliti puliamo il modo, clean up the med. Che tipo di attività avete avviato? Negli ultimi tre anni il numero di visitatori del parco è cresciuto del 60% (vedi slide)Noi siamo convinti che Il Parco rappresenti una grossa opportunità per lo sviluppo locale di un’area, quale quella dei campi flegrei, di incredibile bellezza e ricchezza di risorse naturali, storiche, archeologiche e culturali che dovrebbero essere valorizzate, coordinando gli sforzi degli attori locali e le sinergie ed i network tra essi.
In tale contesto il Centro sub Campi Flegrei si prefigge di costruire un network tra università, enti di ricerca ed istituzioni nel campo dell’archeologia subacquea proponendosi come training center nel campo dell’archeologia subacquea.
La scelta strategica del Centro sub Campi Flegrei è stata quella di puntare sull’AMP di Baia implementando una strategia di marketing che permettesse di attrarre visitatori nel Parco. Con quali istituzioni pubbliche o private cooperate e da chi siete finanziati ? Alcuni esempi dei soggetti con i quali collaboriamo sono:
Media companies (BBC, National Geographic, Discovery Channel, Historic Channel, France 3, France 5, RAI etc.),
Training agencies (PADI, CMAS, DAN, NAS),
Association (Legambiente, Scuba Blind International),
Imprese (Scubapro, Ocean Reef, Dive system),
Universities (from England, Germany, Poland and Spain, in Italy University of Naples, Rome, Venice).
Alcune delle “Sirene nel blu”, Centro Sub Campi Flegrei
Nel 2007 la Soprintendenza di Napoli e l’associazione “Assodiving Flegreum” rappresentata dal CSCF siglarono un accordo per la regolazione delle attività di diving nel Parco Archeologico di Baia. In seguito alla crisi il CSCF ha deciso poi di implementare una stategia di marketing per attrarre un maggior numero di visitatori. Su che tipo di sviluppo dell’area flegrea avete puntato?
Nel 2012 è nata una nuova sinergia con un gruppo di donne subacquee che ha portato alla creazione di “Sirene nel blu” (socie fondatrici Ida Troiano, Giulia Ruotolo e Cristina Canoro) seguito su facebook da donne “From all over the world”.Sirene nel blu è un gruppo di donne subacquee che ritrovano sè stesse nelle acque del mare a contatto con la natura e nel silenzio degli abissi.
Sirene nel blu nasce dunque dalla voglia di ritrovarsi insieme in un luogo virtuale e poi in luoghi reali, per non sentirsi più sole e condividere una passione, per sentirsi parte di un gruppo con cui discutere di emozioni, salute, sicurezza legate alla subacquea da un punto di vista femminile.
Il nostro scopo è quello di riunire tutte le donne che hanno la passione per il mare ed essere un sostegno nella diffusione della conoscenza sul rapporto tra il mondo femminile e il mare, promuovendo così lo sviluppo dell’attività subacquea sia sul piano personale che in tutti gli altri ambiti, non ultimo quello professionale.
IL CSCF si propone quindi come hub tra associazioni, enti di ricerca ed imprese che si prefiggono come obiettivo la diffusione di conoscenza sulla risorsa Parco ed in generale sull’area dei Campi Flegrei promuovendo il turismo archeologico subacqueo ed attraverso esso lo sviluppo ecosostenibile dell’area flegrea. Grazie Cristina e buon lavoro al CSCF !
Nota biografica